Rimini accende le luci contro la paura

Cinque aggressioni in 2 settimane: cresce sulla Riviera l'intolleranza contro gli extracomunitari Cinque aggressioni in 2 settimane: cresce sulla Riviera l'intolleranza contro gli extracomunitari ggRimini accende le luci contro la paura Spiagge illuminate la notte per l'allarme stupri RIMINI DAL NOSTRO INVIATO Si accendono le luci sulla spiaggia della «Grande Rimini». C'è da controllare, non da festeggiare. In riva al mare da stanotte lungo i quindici chilometri che separano Bellaria da Cattolica, passando per Rimini, Riccione e Misano circoleranno i fuoristrada di carabinieri e polizia e s'iUumineranno gli stabilimenti balneari. Avanti e indietro, i fari accesi, «cercando di non rovinare l'arenile», si preoccupa il questore Giuseppe Scialla. L'ordinanza porta la firma della capitaneria del porto ed è maturata in un vertice in prefettura tra amministratori e operatori turistici sull'allarme violenza. Alla vigilia dell'esodo c'era chi temeva l'arrivo dell'esercito per vigilare su quella che in agosto diventa una città più popolosa di Genova. «La mia era una provocazione - dice Mauro Gardenghi, segretario provinciale della Confartigianato -. Ora in spiaggia abbiamo polizia, carabinieri, vigili urbani, marinai della capitaneria di porto, guardia di finanza. Ci manca soltanto lo sbarco dei marò». Tre episodi di violenza sessuale in pochi giorni, cinque (con sette vittime) nell'arco di due settimane. Gli accusati sono extracomunitari. Il sindaco Giuseppe Chicchi, pidiessino, chiede aiuto alle associazioni di immigrati: «Isolate chi non sta alle regole» chiede. Il suo collega della vicina Riccione, Massimo Masini, pure lui del pds, è meno conciliante. «Finiamola con l'ipergarantismo - dice il primo cittadino -. So che le anime belle della sinistra si solleveranno, ma se un espulso continua a stare in Italia o lo mettiamo in galera o non risolveremo mai sul serio il problema della microdelinquenza». Cita un esempio, l'ultima retata di prostitute, roba di tre giorni fa: su 33 fermate, 16 erano già state colpite da provvedimento di espulsione. «E ora saranno di nuovo sullo stesso marciapiede o sulla stessa strada», si infuria Masini. E anche la Lega alza la voce. Da Roma, Roberto Calderoli chiede una commissione d'inchiesta parlamentare che porti alla decisione di espellere gli immigrati e ammonisce: ((Altrimenti ci penseranno le nostre ronde». La rabbia contro gli, extracomunitari è una costante in questi giorni, così come l'insofferenza verso giornali e tv che spaventano i turisti «enfatizzando» le notizie. «La Riviera non Bronx» è lo slogan di Maurizio Erneti, presidente dell'Associazione albergatori di Rimini. «Tre episodi di violenza sono tanti? Sì, ma in quale altra città da oltre mezzo milione di abitanti le grida di ima ragazza attirano subito l'attenzione di carabinieri e capitaneria di porto, .con l'arresto dei responsabili? Quella ragazza sulla spiaggia è stata salvata, e anche quella turista a Misano». Lo sa bene anche il questore, che convoca una conferenza stampa soltanto per lanciare il messaggio: quelli ci provano, ma noi ci siamo e sventiamo. La regola è far sapere: ai turisti che non hanno nulla da temere, ai «cattivi» che per loro è meglio lasciar perdere. Ma secondo U segretario della Confartigianato, a tutti bisognerebbe comunicare un' altra immagine di Rimini. «Si è teorizzato troppo di città dolce e trasgressiva, di " diverti mentificio" - sostiene Gardenghi -. Adesso ci vuole la volontà politica di cambiare, di dire che questa è la città che non tollera l'illegalità, né quella piccola degb abusivi in spiaggia né quella degb stupri, dei furti, della prostituzione e della droga». Città sicura, vorrebbero gli operatori di un'industria delle vacanze che, da Ravenna a Cattolica, rappresenta il 20 per cento del settore turismo in Italia. Il nemico, per tutti, è lo straniero, il responsabile lo Stato, che non fa leggi che consentano di allontanare i delinquenti distinguendoli da chi rispetta le regole. Questo lo pensano gli stessi rappresentanti delle associazioni di extracomunitari. Mohamed Rahali, marocchino, esprime solidarietà alle vittime delle violenze, si impegna a isolare e segnalare chi delinque, chiede che chi è senza lavoro sia espulso, se la prende con i clandestini che lasciano le metropoli del Nord al seguito del fiume di vacanzieri. Claude Adimasi, zairese, propone un vademecum da distribuire ai villeggianti. Ma già a Napoli ci avevano provato: albergatori e commercianti erano insorti. I commenti sotto l'ombrellone sono lo specchio dell'Italia, un po' solidaristica e un po' razzista, con un tocco di moralismo. «Gli extracomunitari? Se avessero un lavoro non spaccerebbero droga». «Chi non ha il permesso di soggiorno sia cacciato: subito». «Quelle ragazzine, che cosa andavano a fare in giro da sole di notte?». Paura? «Un poco, l'importante però è non commettere imprudenze». Stefano Mancini L'ordinanza della Capitaneria di porto decisa in un vertice in prefettura Il presidente degli albergatori: «Non paragonateci al quartiere del Bronx» Pattuglie di polizia e carabinieri sorveglieranno i quindici chilometri di litorale da Bellaria fino a Cattolica La Lega Nord chiede una commissione d'inchiesta parlamentare per espellere gli immigrati «Altrimenti ci penseranno le nostre ronde» *~