Travolta l'eroe è ambiguo

Locamo, presentato anche «Hannah e Annie» di Mike Leigh Locamo, presentato anche «Hannah e Annie» di Mike Leigh Travolta, l'eroe è ambiguo In «Face off» è un agente a cui viene trapiantata la faccia del killer Cage LOCARNO. Mentre la sezione competitiva snocciola i film dei nuovi e nuovissimi per la delizia dei cinefili del Verbano ansiosi di scoperte (chi emergerà, chi sarà il maestro di domani?), la Piazza Grande offre ogni sera assaggi fuori concorso della prossima stagione, radiografandola nella chiave schizofrenica che ben conosciamo: da una parte la produzione Usa improntata al trionfo del cinema di genere, degli effetti speciali e del divismo miliardario; dall'altra le pellicole europee, ovvero il regno dell'intimismo, dell'ottima recitazione, del realismo. Ovvero, «Face off» con le star John Travolta e Nicolas Cage e «Hannah e Annie» («Career Girls») firmato dal Mike Leigh di «Segreti e bugie», con l'eccellente Katrin Cartlidge, la sorella di Emily Watson in «Le onde del destino», per intenderci), che a Locamo è presente come membro della giuria. Naturalmente bisogna fare attenzione a non generalizzare pensando che il Male è oltre Oceano e il Bene qui da noi. Purché si mostrino disponibili ad accettare le sue ferree regole, Hollywood è sempre pronta a rinnovarsi inglobando talenti internazionali emergenti; ed è grazie al cineasta di Hong Kong John Woo, per esempio, che «Face off» non è il solito giocattolo fracassone ad uso di platee di bocca buona. Non che ci venga risparmiato il risaputo repertorio di inseguimenti, esplosioni, sparatorie, acrobazie e salti nel vuoto ottenuti combinando l'audacia dei cascatori con il virtuosismo dei tecnici digitali: però Woo riesce a imporre sulla materia un suo stile simil-avanguardistico, con inquadrature sbilenche, astrazioni, simbolismi, risvolti bizzarri e svolazzare di colombe. Il tutto sulla base di un soggetto tanto lambiccato quanto appassionante. Per scongiurare una strage a Los Angeles, l'eroico agente dell'antiterrorismo Travolta accetta di farsi trapiantare, tramite una avveniristica operazione chirurgica, il volto del suo peggior nemico, lo psicopatico bombarolo Cage che gli ha ammazzato il figlioletto. Questa curiosa variazione sul tema del doppio si rivela intrigante anche sul piano della prova di bravura dei due attori, che da un certo momento in poi sono costretti, proprio come i loro personaggi, a scambiarsi i ruoli imitandosi specularmente. Una bella sfida, tuttavia non più spericolata di quella in cui si confrontano le protagoniste del film di Leigh. Hannah (la Cartlidge) ospita per un weekend Annie (l'altrettanto eccellente Lynda Steadman, al suo debutto sullo schermo) che non vedeva da sei anni; e nelle due giovani donne riaffiorano i ricordi di quando studentesse condividevano l'appartamento. Fra un passato di lacerazioni e un presente di ricomposto, apparente equilibrio, si delineano due personalità femminili opposte e complementari, Hannah spigolosa e aggressiva, Annie trepida e insicura, entrambe vulnerate dall'assenza di un padre e afflitte da una figura materna troppo importante. Non c'è altro, ma si sa quant'è ispirato Leigh nell'intrecciare con naturalezza, assecondando gli estri e il temperamento delle interpreti, dialoghi e situazioni che lasciano in bocca il retrogusto dolce-amaro della vita. «Hannah e Annie» è autentico e coinvolgente quanto «Face/off» è finto e kitsch. Seguendo una certa moda intellettuale-estiva, si potrebbe anche scegliere quale «buttare» e quale «salvare» in vista del nuovo millennio: però lo spettatore onnivoro, quello che ama sia il cinema-cinema sia il cinema di riflessione, si annoti i due titoli per il prossimo autunno. Alessandra Levantesi Prova di bravura per i due attori costretti dal copione a scambiarsi i ruoli imitandosi specularmente L'attore John Travolta nei panni di un agente dell'antiterrorismo

Luoghi citati: Hollywood, Hong Kong, Los Angeles, Usa