ROSSINI FESTIVAL A Pesaro un discusso «Moïse» di S. Cap.

ROSSSNI FESTIVAL ROSSSNI FESTIVAL A Pesaro un discusso «Moisè» PESARO. Quando attraversano il Mar Rosso, gli ebrei avanzano come i proletari nel quadro di Pellizza da Volpedo. Gli egiziani che inseguono sono avvolti in mantelli blu elettrici, adatti a un film da fantascienza. Sontuoso come un kolossal, denso di riferimenti alla storia e alla contemporaneità Moisè et Pharaon, nel nuovo allestimento di Graham Vick, ha inaugurato il Rossini Opera Festival. Il giovane Vladimir Jurowskij ha diretto l'orchestra del Comunale di Bologna e l'ottimo coro filarmonico di Praga rispettando l'equilibrio tra passioni e valori neoclassici. Bene la compagnia, dove spiccano l'autorevolezza di Michele Pertusi (Mose) e l'agilità brillante di Elizabeth Norberg-Schultz. Forti dissensi per le coreografie di Ron Howell, che nel divertissement del terzo atto evoca i riti arcaici della fertilità non esitando a richiamarsi a gesti e figure della modera dance. [s. cap.]

Persone citate: Elizabeth Norberg-schultz, Graham Vick, Howell, Michele Pertusi, Pellizza, Pharaon, Rossini, Vladimir Jurowskij

Luoghi citati: Bologna, Praga, Volpedo