lo schützen uccise: 22 anni

lo schùtzen uccise: 22 anni La sentenza dopo 13 ore: na lui ad assassinare il consigliere regionale Waldner lo schùtzen uccise: 22 anni Bolzano, condannato l'ideologo di destra Peter Rainer BOLZANO. La Corte d'Assise di Bolzano all' 1,25, dopo 13 ore e mezzo di camera di consiglio, ha condannato ieri a 22 anni di reclusione Peter Paul Rainer, 30 anni, di Bolzano, il giovane altoatesino appartenente al corpo degli Schùtzen e già ideologo del partito di destra degli Freiheitlichen, accusato di aver ucciso il 15 febbraio scorso con diversi colpi di carabina il consigliere regionale Christian Waldner, di 37 anni, nel suo ufficio di Castel Guncina, alla periferia di Bolzano. Si è trattato della vittoria della pubblica accusa rappresentata dal pm Cuno Tarfusser che aveva chiesto la condanna dell'imputato a 27 anni di reclusione. Forte della confessione rilasciata da Rainer (che in questura confermò di aver ucciso Waldner in un momento di rabbia, perché Christian minacciava di rivelare che Peter Paul si era iscritto all'Università di Innsbruck con un falso e non avrebbe mai sostenuto l'esame di maturità), la pubblica accusa era incappata in alcune leggerezze. Non provvide, per esempio, a far controllare le impronte digitali sull'arma fatta ritrovare in un nascondiglio segreto dallo stesso accusato dopo la confessione. Rainer ritratta (dapprima con una lettera pubblicata da un quotidiano di lingua tedesca e quindi nel corso del dibattimento). Poi il patrocinio dello Schùtzen passa dall'avvocato Sandro Canestrini all'ex senatore nonché ex presidente della Sùdtiroler Volkspartei Roland Riz. La linea difensiva e il processo cambiano totalmente rotta. Rainer non ha ucciso Waldner, sostiene l'avvocato Riz. All'ora del delitto era altrove; l'arma fatta ritrovare non è quella comprata da un altro Schùtzen, Karl Schnittler, e usata per le esercitazioni di tiro nella sede del partito dei Freiheitlichen. Lo stesso Schnittler dichiara davanti alla Corte d'Assise di non riconoscere in quella carabina la stessa venduta a Rainer. Peter Paul Rainer ha confessato, sempre secondo il di¬ fensore, perché sofferente per crisi di angosce. Saltano fuori poi 4 testimoni che dichiarano di aver visto la vittima ancora vivo nel pomeriggio di quel 15 febbraio. Insomma, la ricostruzione dell'omicidio da parte degli inquirenti vacilla. E in occasione dell'arringa l'avvocato Riz ribalta la situazione: Rainer sarebbe stato vittima di un complotto, ordito dai servizi segreti, che avrebbero così tolto di mezzo lo scomodo Waldner, il quale stava organizzando un referendum secessionista fra gli Schùtzen. In questo modo avrebbero incastrato l'esaurito Peter Paul. I dubbi sulla colpevolezza di Rainer sono aumentati nel corso dell'estenuante camera di consiglio, tanto che due giurati ieri sera hanno abbandonato la stanza in lacrime. Il cadavere sfigurato del consigliere regionale fu trovato nel pomeriggio del lunedì 17 febbraio scorso nel suo albergo residence di Castel Guncina. La morte fu fatta risalire a sabato 15 febbraio: Wal- dner era stato ucciso a fucilate con un'arma calibro 22. Mercoledì 19 febbraio una coppia di giovani si presenta in questura. «Sabato verso le 12,15 - dicono - stavamo salendo in macchina lungo la strada che porta a Castel Guncina, quando abbiamo incontrato un'auto di colore verde che scendeva a gran velocità; la strada è stretta e gli specchietti si sono toccati, ma il guidatore ha tirato diritto. Aveva barba e baffi aggiungono i due giovani - come questo signore qui». E mostrano la foto di Peter Paul Rainer apparsa sui giornali. [gi. an.] Peter Paul Rainer

Luoghi citati: Bolzano