Caccia all'ultimo cliente della tassista strangolata

Caccia all'ultimo cliente della tassista strangolata Caccia all'ultimo cliente della tassista strangolata SIENA. Resta avvolto nel mistero l'omicidio di Alessandra Vanni, 30 anni, trovata strangolata nel suo taxi l'altra mattina a Castellina in Chianti, 20 chilometri da Siena. L'ipotesi più probabile è quella del delitto occasionale, un folle che ha ucciso per soldi o un'assurda passione. Per ora, l'unico dato certo su cui possono lavorare gli inquirenti sono i risultati dell'autopsia: asfissia da strangolamento, con la morte avvenuta tra l'una e le 3 di notte. L'assassino, dopo aver strangolato Alessandra, può averle legato le mani con lo stesso spago usato per il delitto. Così, si torna a tremare nel Senese dopo gli ultimi omicidi: di Patrizia Gori, la massaggiatrice uccisa il 17 luglio a Piombino che tramite inserzioni riceveva uomini su appuntamento; di Margherita Fuloni, una prostituta pestata a sangue il 4 agosto a Torre del Lago, nel suo camper, dove incontrava i clienti. Ed ora questo triste itinerario si ferma a Siena, con Alessandra Vanni. Molto riservata, un fidanzato, Stefano Bonechi, anche lui tassista, conosciuto dopo la separazione del marito Stefano Nocini. Affezionata ai genitori, Mirella e Luciano, con i quali viveva. Alessandra frequentava qualche amica, era felice del suo lavoro: alla Cotas, la cooperativa di tassisti dove collaborava, aiutava lo zio, titolare dell'Alfa 155. Ed è su quell'auto, il taxi 22, che è stata trovata morta: al posto guida, strangolata, vestita con jeans e una maglietta bianca traforata. Tanti interrogativi: Alessandra è stata sorpresa da un folle o conosceva l'assassino? Polizia e carabinieri indagano su ogni aspetto della sua vita: hanno interrogato i familiari, il fidanzato, i colleghi, parenti, amici, alla ricerca del marito da giorni in vacanza in Tunisia: decine di persone, ma per ora niente di certo e il massimo top secret. Alla centrale non è arrivato nessun segnale dal pulsante d'allarme a disposizione dei tassisti. Qualche indizio potrebbe arrivare dal foglietto trovato nella macchina vicino al condizionatore, dal portafogli con qualche migliaia di lire, dall'a- genda, dai documenti personali trovati in tasca di Alessandra; e, forse, i polsi legati con un vecchio spago dietro il sedile sono una macabra farsa per cercare di nascondere un omicidio commesso altrove. Qualcuno parla di un processo in cui Alessandra doveva testimoniare contro alcuni albanesi. Ieri, nel pomeriggio, si sono svolti i funerali: centinaia di persone, i suoi colleghi tassisti e poi familiari, parenti, amici. E intanto ci si chiede: che cosa è successo da quando Alessandra, dopo essere stata alla centrale operativa dei tassisti, ha lasciato alle 23,30 la stazione ferroviaria per una chiamata? Nessuno dei colleghi sa dove era diretta, né chi fosse il cliente. Qualche minuto dopo mezzanotte gli altri tassisti hanno cominciato a preoccuparsi per l'assenza di Alessandra. In quegli stessi minuti, a 20 chilometri di distanza, a Castellina, una coppia che stava rientrando in casa si stupisce per quell'Alfa bianca nel sentiero che conduce al cimitero e alla discarica. Poi, alle 5,30, i genitori, preoccupati per l'assenza di Alessandra, chiamano il 113. Alle 7,30 l'ai tra telefonata al 118, dopo che un passante aveva scoperto, vi cino alla discarica, Alessandra, adagiata sul sedile del taxi, convinto che fosse colpita da un malore. Arriva l'autoambulanza: la donna è morta. Cominciano subito indagini, interrogatori e tanti sopralluoghi. Si battono tante piste per un mistero. Antonella Leoncini Siena, sembra che dovesse testimoniare in un processo ad alcuni albanesi. Si cercano indizi in un foglio trovato sull'auto Il cadavere di Alessandra Vanni all'interno del taxi dello zio

Persone citate: Alessandra Vanni, Antonella Leoncini, Castellina, Patrizia Gori, Stefano Bonechi

Luoghi citati: Castellina In Chianti, Piombino, Siena, Torre Del Lago, Tunisia