Curzi: candidiamo la Baraldini
La proposta del giornalista nel faccia a faccia con Legambiente La proposta del giornalista nel faccia a faccia con Legambiente Curai; candidiamo la Baraldini «Di Pietro? Un grave errore di D'Alema» RISPESCIA DI GROSSETO DAL NOSTRO INVIATO L'esordio è: «Per favore, parliamo di politica. Facciamo in modo che lo scontro tra me e Di Pietro per questa candidatura al Senato non esca dai temi di una corretta dialettica». Ma la polemica, lasciata galleggiare in mattinata da Sandro Curzi sulle onde di Italia Radio durante un colloquio con il popolo pidiessino, è diventata burrasca prima ancora che Kojak arrivi alla festa di Legambiente a Rispescia di Grosseto: «Io sono un giornalista, certe cose le conosco - aveva distillato gravemente al microfono dell'emittente romana -. Ma non le uso. Altrimenti potrei dire sull'ex pubblico ministero tutto quello che so. In fondo basterebbe solo leggere le carte. Però non lo faccio. Al massimo mi limito a dire che io, di prestiti, ne ho ottenuti solo dalla cassa dei giornalisti». Una dichiarazione gonfia di veleni e di minacce, l'inizio di una campagna elettorale che s'annuncia senza esclusione di colpi. Un duello. E prSandro Curposta destinnon scendeE, se, poi, ndisposto a cdo me, offriraldini. CheUn sorriscome cartapiù alto: ilProdi «colpre a prendeAndreotti: fatto male sentirsi e doVENEZIA AL VOTO (voleri percentuale) duello. E proprio dalla festa di Legambiente Sandro Curzi doppia l'affondo con una proposta destinata a far discutere: «Se Di Pietro non scenderà in campo, io farò altrettanto. E, se, poi, non si trovasse nessun mugellano disposto a candidarsi, sarebbe giusto, secondo me, offrire il seggio elettorale a Silvia Baraldini. Che cosa ne pensa l'ex pm?». Un sorriso da bucaniere, voce che gratta come carta vetrata. Kojak spara più forte e più alto: il bersaglio è, ora, quel Romano Prodi «colpevole» d'aver detto di non riuscire a prendere sonno, la notte, se pensa ad Andreotti: «E' una confessione che mi ha fatto male perché ho pensato a come debba sentirsi e dormire il giudice Caselli, costretto a vivere blindato, di fronte a certe affermazioni del presidente del Consiglio che in qualche modo lo delegittimano. Una cosa è certa: tra tutti questi insonni, Andreotti sicuramente continua a riposare benissimo». Nella pacifica arena verde, stasera, c'è voglia di corrida. E così, Curzi affronta con un flash iroso anche la vicenda del ministro Fantozzi: «C'è odore di Prima Repubblica, di passato, un polverone torbido. Raccomandazioni, telefonate ai giornali: speravamo che fosse finito quel clima». Poi, con la lucida rabbia dell'ex, parla anche degli stipendi Rai: «H grave è pagare gente che non lavora. Quando lasciai il Tg3 mi chiesero di restare "a fare qualcosa". Domandai: "Che cosa?" e mi risposero "Beh, vedremo". Conosco persone che su un "vedremo" hanno lucrato per anni». Ride compiaciuto il compagno scomodo. «Io - avverte con tono tribunizio sono un "uomo-contro"», disposto a spendersi pur di «opporsi al potere. E' una regola a cui mi sono sempre attenuto». Il suo, però, Curzi, più che un modo di spendersi sembra un modo di dissiparsi: i sondaggi le attribuiscono un 23,9 per cento di suffragi a fronte del 53 del suo antagonista. «So bene che parto sfavorito, ma tutto ciò non significa nulla: mi sforzerò di evitare un plebiscito per il mio avversario e, nello stesso tempo, cercherò di vincere: oltre i voti di Rifondazione e dei Verdi conto anche su quelli dei socialisti per bene che qui raggiungevano il 20 per cento e che si sono dispersi». E punta anche ai voti dei simpatizzanti del pds? «Certo, pur se all'interno di quel partito c'è ancora una forte disciplina, chi potrà impedire alla gente di ragionare con la propria testa nella scelta tra me e l'ex pm?». Nell'arena lo attende una folta rappresentanza di quell'ormai mitica «ggente» da lui tante volte evocata, invocata ed accarezzata dal balcone di Telekabul o dal balconcino di Telemontecarlo. Scende la sera di San Lorenzo, quella delle stelle cadenti: secondo lei, Curzi, Di Pietro è una meteora? Lui non si prende, per rispondere, neppure il tempo di una boccata di fumo: «Una stella cadente è chi lo ha proposto». Massimo D'Alema faccia gli scongiuri. Renato Rizzo «L'accordo con il Senatur ci può far vincere Ma vincere è inutile se poi non si può governare» «Il centrodestra si gioca la sua credibilità Anche Fini e Berlusconi hanno paura di un patto boomerang» AMMINISTRAT. '90 AMMINISTRAI 93 DC 25,9 PPI 10,3 PDS 23,6 PDS 22,6 PSI 17,6 PROGR.SCC. 3,9 MSI 3,0 MSI 3,0 VERDI 10,9 VERDI 7,3 LEGA 3,1 LEGAAUT. 3,7 LEGAVEN. AUT. 0,7 LEGA NORD 30/4 RIF. COMUN. 6,3 ALL. DEMOCR. 2,0 RETE 2,0 PROGR. AUT. 3,2 UN. CITT. 2,6 IL GRUPPO 1,2 VENEZIA AL VOTO (voleri percentuale) Qui accanto il giornalista Sandro Curzi possibile candidato di Rifondazione anti-Di Pietro al Mugello A centro pagina il leader del Ccd Pierferdinando Casini
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