Toto Governatore

Toto Governatore Toto Governatore Tre candidati in campo per la Banca centrale Ue ROMA. Un candidato ufficiale, uno ufficioso e un fortissimo possibile outsider. Tempo dodici mesi, e l'Europa avrà stabilito con quanti e quali Stati membri avviare l'Unione economica e monetaria (Uem) dal gennaio 1999. Ma non solo. All'inizio dell'anno prossimo l'Istituto monetario europeo, che sin qui ha vigilato sul cammino verso l'Euro, si trasformerà nella Banca centrale europea. I Quindici dovranno allora indicarne il presidente, il supergovernatore del Vecchio Mondo. Il cammino è ancora lungo, ma la corsa è cominciata e tre nomi sono già su tavolo: l'olandese Duisemberg, il francese Camdessus ed il tedesco Tietmeyer. Per ora gli occhi di tutti sono puntati sull'olandese Wim Duisemberg, da aprile presidente dell'Ime e, in quanto tale, unico concorrente a poter aspirare a guidare la banca centrale europea. Così come avvenuto per il predecessore, il belga Alexandre Lamfalussy, l'elezione dello gnomo di Amsterdam è stata caldeggiata e benedetta dalla Germania, che - per evitare di offrire appigli a chi cerca l'occasione per contestate l'egemonia monetaria di Francoforte - ha scelto per l'importante poltrona di Signore europeo del Denaro la cosa più simile ad un tedesco che ha potuto trovare. La mossa si spiega facilmente. Duisemberg viene da un Paese la cui moneta è ancorata al marco e vanta una banca centrale che pratica la stabilità e la lotta all'inflazione con la stessa ortodossia della Bundesbank. Per garantire una gestione di polso dell'Euro, ai tedeschi l'olandese va bene: è abbastanza forte, controllabile quel che serve, decisamente affidabile. I francesi non sono contenti. Non vogliono che la banca centrale europea sia una copia carbone della «Buba» e, per quanto sappiano di dover ascoltare i desiderata dei pesanti cugini di Oltrereno, sembrano disposti a battersi per un candidato transalpino. L'uomo di cui si parla negli ambienti comunitari è Michel Camdessus, direttore del Fondo monetario internazionale, figura di grande esperienza e prestigio, molto apprezzato. In buona sostanza, uno di quei personaggi difficili da buttar giù dalla Torre. Poi c'è Tietmeyer, il designato di Romano Prodi. E' naturale che il governo italiano, dopo gli sforzi compiuti per risanare la finanza pubblica e rispettare i parametri che il Trattato di Maastricht ha fissato per la moneta unica, sia aperto sostenitore di un Euro forte e di una banca centrale almeno altrettanto solida ed autorevole. E se per questo dovesse essere necessario attribuire il timone proprio al presidente della Bundesbank, che si faccia anche questo pur di non fermare il treno dell'Uem. Di qui alla prossima estate ne succederanno di tutti i colori. Duisemberg marcerà tranquillo, i francesi faranno la loro guerra, Tietmeyer resterà a guardare con buone chance di poter avere l'ultima parola, per sé o per altri. Fonti diplomatiche non escludono mediazioni, con lo spagnolo Rojo (vicepresidente dell'Ime) o il danese Andersen (area marco). Come al solito in questi casi, salta fuori anche il nome di Giuliano Amato, italiano che da sempre viene candidato a tutti i buoni posti. Presto per dirlo. Il match è soltanto alla prima ripresa, [r. e. s.]

Luoghi citati: Amsterdam, Europa, Francoforte, Germania, Roma