Bonn: «Per l'Euro si decide a maggio»

* * * * * Nessuna polemica con l'Italia, ma «gli esami si possono fare solo sulla base dei dati '97» Bonn; «Per l'Euro si decide a maggio» Waigel invita al pieno rispetto di Maastricht ROMA DALLA NOSTRA REDAZIONE Nessun commento, ma un breve richiamo a quanto detto in passato che suona come un invito a desistere. Sulla possibilità di arrivare ad un anticipo delle procedure per il varo della moneta unica europa, la Germania non frena esplicitamente, preferisce anzi non commentare l'accelerazione dell'Euro ipotizzata dal ministro del Tesoro Ciampi e dal presidente del Consiglio Prodi annunciata nei giorni scorsi dal ministro Ciampi. Bonn si limita ad esprimere - attraverso la dichiarazione di una portavoce del ministro delle Finanze Theo Waigel - una sostanziale fedeltà al Trattato di Maastricht: «E' stato concordato - dice la dichiarazione raccolta telefonicamente - a livello di Consiglio europeo, che il varo dell'euro verrà deciso sulla base delle cifre effettive dell'anno '97, e che tale decisione cadrà nella primavera del '98». Tradotto: i tempi per l'Euro sono quelli già fissati da Maastricht e la Germania ri¬ tiene che vadano rispettati. Niente di più. In realtà, la questione che la Germania liquida con sostanziale indifferenza trova la sua ragione di essere, come ha fatto notare lo stesso Ciampi, in pieno exploit del dollaro nella necessità di trovare una strategia comune europea per evitare la speculazione contro le monete dell'Unione. «La procedura di Maastricht è troppo lunga e articolata - aveva detto Ciampi - e ci preoccupa il rischio di turbolenze valutarie nel corso dei prossimi mesi». Da qui la proposta di iniziare l'avvio di queste procedure con largo anticipo rispetto alla primavera del '98 (ndr il mese atteso per la decisione è quello di maggio), e cioè - andie se una data non era stata indicata - almeno nell'autunno di quest'anno, fissando già da allora una fascia di oscillazione dei cambi tra le monete nazionali europee e l'Euro, per poi definirla in maniera stabile e rigida nel gennaio '99, come Maastricht impone. Il presidente del Consiglio Romano Prodi aveva ripreso l'istanza del suo ministro e si era detto dispo¬ nibile. La proposta aveva suscitato l'interesse del caso. Riprendeva, peraltro, una analoga idea che il premier lussemburghese JeanClaude Juncker, presidente di turno dell'Unione, aveva lanciato nel maggio scorso e che era stata presa in considerazione, in luglio, dal comitato monetario, l'organismo tecnico che prepara le riunioni dei ministri economici. E l'Istituto economico tedesco Ifw di Kiel non la giudicava capace di mettere al riparo dalle turbolenze e dalle speculazioni, ma comunque ne dava una valutazione positiva. Il premio Nobel americano Paul Samuelson era dello stesso avviso, ma invitava a riflettere sui rischi di un eventuale errore che avrebbe ulteriormente amplificato la speculazione. In questo dibattito si inseriva l'opinione del ministro del Bilancio del Lussemburgo, Marc Fischbach che - come presidente di turno dell'Unione europea - non chiudeva all'«ipotesi Ciampi» di un anticipo, ma ri¬ mandava una decisione nel merito a più tardi, cioè almeno a novembre, quando la commissione di Bruxelles avrebbe licenziato le previsioni economiche per il '97-'98 e sarebbe stato possibile sapere quanti Paesi avranno effettivamente le carte in regola per entrare nell'Euro. Ieri, la dichiarazione del ministero delle Finanze di Bonn, all'apparenza neutrale, ma che non lascia grandi spazi di manovra ad un anticipo dell'Euro, specie se si correla con un analogo scetticismo espresso già la settimana scorsa dalla Francia . Comunque, il 13 settembre prossimo, i Quindici si incontreranno a Bad Mondorf, nel granducato lussemburghese, per un consiglio di ministri economici. La questione dell'anticipo dell'Euro non figura a tutt'oggi neh'ordine del giorno; si parlerà però dello stato dell'arte per quanto riguarda l'Unione economica. E non è affatto detto che la possibilità di fare più in fretta per arrivare alla moneta unica resti fuori dalla discussione. * * * * * ***** ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel Ma la corsa del superdollaro consiglia una cura per cambi stabili L'ex ministro del Tesoro Piero Barucci ora è consigliere all'lri Ma la corsa del superdollaro consiglia una cura per cambi stabili L'ex ministro del Tesoro Piero Barucci ora è consigliere all'lri