Sono 400 i volontari in aiuto di chi soffre di Marco Accossato

Sono 400 i volontari in aiuto di chi soffre Ferie d'agosto al CottolengO Sono 400 i volontari in aiuto di chi soffre Arrivano ogni anno da tutta Italia «Qui si cresce, si diventa migliori» «Un frutto di giustizia seminato nella pace», è scritto sulla maglietta bianca di Laura. Ventidue anni, di Bergamo, sogna di diventare fotografa. Ma d'estate, da sei anni, dedica il suo tempo agli altri, «ovunque ci sia bisogno». Laura Marinoni di Bergamo come Alessandra Ubezio di Vigevano, come Silvia Piras dalla provincia di Cagliari, come Nicoletta Tateo, come Elena Piantanida, come Anna Ballerini e come decine di altri giovani che ad agosto seminano e ricevono amore gratis fra i padiglioni del Cottolengo dove sofferenza e condivisione si mescolano. «Un frutto di giustizia nella pace - spiega suor Giuliana Galli, l lii h la religiosa che da 15 anni segue l'attività dei volontari - è proprio la definizione giusta del Cuctolengo: qui si viene per aiutare gli altri e si vive in un clima di pace». Solidarietà senza stagioni. Anche quando «fuori» si consacrano le ferie, «dentro» c'è chi non si dimentica di chi ha bisogno, di chi «ferie» non sa neppure che cosa significhi, e di chi, per le ferie, è più abbandonato del solito dai parenti. Dice Laura Marinoni: «Ho saputo del Cottolengo nel '91, da un ragazzo della mia parrocchia. E da allora non ho mai smesso di venirci». Nel reparto Santi Innocenti dove presta servizio accudisce sedici donne: disabili, mute, inchiodate a letto. «La prima volta - ammette Nicoletta Tateo - può essere come un pugno nello stomaco. Le curiamo da mattina a sera: sollevarle da letto, metterle in piedi quando si può, imboccarle. E poi le accompagniamo anche in bagno, e le laviamo». Ma soprattutto, al Cottolengo, si offre affetto, calore umano: parole, carezze, considerazione. Uomini e donne vivono in settori divisi con volontari dello stesso sesso. Un perimetro della pietà dove non esiste pietismo. Circa 1500 ricoverati, 400 volontari: in questa città nella città, spiega Silvia Piras, «met- tiamo semplicemente a disposizione i doni che abbiamo ricevuto. Voglio dire: che cosa ho fatto io per meritarmi gambe salde quando le signore di cui mi occupo fanno difficoltà a stare in piedi? E che cosa ho fatto per meritarmi le braccia, quando un'altra anziana del mio reparto non riesce neppure a parlare? Io vengo qui per condividere». Fa riferimento alla parabola dei talenti: «Ma non è necessario essere cristiani per essere utili agli altri», è convinta Silvia. Nasce quasi sempre per passaparola la scelta di volontariato. «E diventa parte di te», sostiene Silvia. «E' un dare e un ricevere continuo - racconta Elena Pianid 19 i tanida, 19 anni, di Varese, studentessa allo scientifico -: io ad esempio ho sempre avuto paura degli ospedali, della sofferenza. Venire qui mi ha aiutata a temprarmi». Perché volontariato «non è solo pensare agli altri, ma significa anche crescere», sottolinea Anna i ri Ballerini, 20 anni, educatrice a Bergamo. «Si diventa persone migliori, facendo volontariato». «Proprio l'altro giorno - racconta suor Giuliana - chiedevo a due giovani che cosa hanno imparato qui che non s'insegna a scuola. Mi hanno risposto "il senso della vita"». Vita negata, dura da sopportare, nel caso degli ospiti al Cottolengo: «A volte confessa Nicoletta - ti chiedi perché accade ciò che vedi. Provi rabbia. Perché una ragazza che seguo io, giovane, slava, riesce solo ad aprire e chiudere la bocca e mordersi un dito? Perché un'altra dondola tutto il giorno in poltrona? Ti chiedi: "Se Dio esiste, come mai succede tutto questo?"». Al Cottolengo non si cercano risposte, non si mette in dubbio la fede. Si regala solidarietà, e questo basta: «Noi, con la nostra salute e la volontà, possiamo rendere la malattia di tante persone meno dura da sopportare». Marco Accossato msmmmmimmmmmmmtmmmaÈmmmm Suor Giuliana Galli Da sinistra, Alessandra Ubezio, Nicoletta Tateo ed Elena Piantanida tre giovani volontarie che hanno scelto di passare le ferie al servizio degli altri

Luoghi citati: Bergamo, Cagliari, Italia, Varese, Vigevano