Gaffe del Comune con le donne incinte

Negata l'assunzione a lOiuture mamm^ftoi la denuncia di \m sindacalista fa rientrare tuttof Ferie d'agosto al CottolengO Negata l'assunzione a lOiuture mamm^ftoi la denuncia di \m sindacalista fa rientrare tuttof <m?\ tftf ■ ■ Am ■ ■ ' (B • _ Gaffe del Comune (on le donne incinte «Atto arbitrario di un dirigente» «E' stato un atto arbitrario di qualche nostro dirigente, ma per il momento, sino a quando non parlerò con il responsabile di settore, non mi sento di accusare nessuno». Commenta così l'assessore al Personale, Paolo Peveraro, il piccolo grande scandalo delle donne in gravidanza cui il Comune ha negato l'assunzione pur avendo loro già vinto un concorso (quello per 155 insegnanti di scuola materna e 96 educatrici di asili nido) e conquistato i primi posti della graduatoria. Un rifiuto - e qui sta lo scandalo - proprio vincolato alla loro condizione di .future mamme. Ad informare le aspiranti dipendenti del «congelamento» del loro contratto di assunzione è stato, qualche giorno fa, un dirigente del settore personale di Palazzo civico. Attraverso una telefonata le ha invitate a scrivere al Comune che, non potendo loro esibire un certificato di sana e robusta costituzione e non essendo neppure in grado di presentarsi al lavoro entro 15 giorni dalla data di assunzione, per il momento era loro impossibile lavorare. Fermo restando che il Comune avrebbe loro conservato il posto fino a quando lo prevede la legge per la tutela della maternità. Il tutto però, naturalmente, senza percepire per l'intero periodo di sospen- sione alcuno stipendio e soprattutto non avendo alcuna certezza, al loro ritorno, di trovare spazio nella scuola preferita in partenza. Azione che - in un attimo ha trasformato il Comune di Torino in uno dei pochi enti pubblici d'Italia che considera la gravidanza al pari di una malattia. Un precedente infatti è attribuito a un'Usi (sempre torinese) che dopo pochi giorni fu costretta a invertire la rotta. A denunciare l'episodio è stato, due giorni fa, il segretario della Cgil-Funzione pubblica di Torino Dante Ajetti. E' a lui, infatti che si sono rivolte due delle dieci donne colpite dal provvedimento per sapere fino a che punto erano stati calpestati i loro diritti. Dante Ajetti non ha esitato, ha preso carta e penna e chiesto spiegazioni dell'accaduto ai due assessori interessati: Paolo Peveraro, appunto, al Personale ed Eleonora Artesio in quanto da settembre presiederà la commissione per le pari opportunità del Comune. Entrambi hanno unito, nelle loro reazioni, lo sbigottimento alla condanna. E si sono subito dati da fare per arginare l'arginabile, nonostante in questi giorni com'è comprensibile - gli uffici di Palazzo civico siano pres- soché deserti. Ed entrambi pur senza successo - si sono attaccati al telefono per rintracciare via cellulare Luigi Musso, direttore del personale. Nonostante le loro ricerche non siano andate molto lontano però (un sabato d'agosto non è il giorno migliore per fare indagini amministrative) a una conclusione concreta sono approdati: quella di far rientrare il tutto promettendo per prima cosa che queste donne al rientro dalla gravidanza vengano assunte esattamente nella scuola cui volevano essere assegnate. «Per quanto riguarda lo stipendio, invece - spiega Eleonora Artesio - dobbiamo ancora informarci se è possibile fare qualcosa dal punto di vista procedurale e amministrativo. Ma appena torneranno al lavoro i dirigenti appureremo anche questo punto». La gaffe del Comune ha comunque scatenato un mare di polemiche non solo negli ambienti politici. L'avvocato Romana Vigliani, per esempio, che da sempre segue con attenzione i problemi del mondo femminile commenta così l'assunzione negata alle dieci ragazze torinesi: «Mi sembra davvero assurdo che si voglia, seppur indirettamente, equiparare la gravidanza a un morbo», [e. min.] Avevano vinto un concorso per insegnanti Il segretario della Cgil Funzione pubblica Dante Ajetti Eleonora Attesto presidente commissione Pari Opportunità Paolo Peveraro assessore in Comune al personale «Quel posto è garantito»

Persone citate: Dante Ajetti, Dante Ajetti Eleonora, Eleonora Artesio, Luigi Musso, Paolo Peveraro, Romana Vigliani

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Torino