« Ora dobbiamo mobilitarci »

-O- PAURA TRA LA GENTE « Ora dobbiamo mobilitarci » Il sindaco: i carabinieri non bastano E pensare che neanche due mesi fa avevamo denunciato al prefetto l'aumento dei casi di furti nelle abitazioni», è la prima reazione del sindaco di Gassino, Mario Gobetto. Con il prefetto Moscatelli c'era stato anche un incontro, presenti sette primi cittadini e amministratori dei Comuni delle colline di Chivasso, paesi dove ora la gente vive nel terrore. Risultato della riunione? «Il prefetto ci aveva assicurato una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Ma come si fa a misurare quanta vigilanza viene fatta, soprattutto nelle ore critiche?». Insomma sindaco, dopo quella riunione le cose non sono affatto migliorate... «Non voglio dire questo». E cosa, allora? «Il fatto è che i carabinieri non bastano più: abbiamo capito che le nuove iniziative sono prese nel limite del possibile. Ci vuole il coinvolgimento dei cittadini». Le ronde? «Ma no, non hanno senso». E che cosa ha senso, in questa situazione? Il sindaco ulivista di Gassino ci pensa un po' su, poi dice: «La gente dovrebbe segnalare con maggiore tempestività alle forze dell'ordine la presenza di persone "strane". E poi, se posso rivolgere una critica al governo, ci dovrebbe essere un atteggiamento diverso a livello centrale nei confronti degli extracomunitari: anche se naturalmente non è detto che gli assassini siano albanesi o marocchini o tunisini, non c'è più nulla di democratico in quello che sta sue- cedendo. Ormai è tutta demagogia». Come i colleghi dei Comuni limitrofi, il sindaco di Gassino è profondamente turbato. Ieri pomeriggio Mario Gobetto ha voluto portare di persona le condoglianze della comunità alla moglie del bancario che nel tentativo di sventare un furto nella casa vicina alla sua è finito ran- tolante a terra, con una coltellata nella schiena e uno squarcio che gli ha aperto il petto. «Lo sconforto - aggiunge - deriva dal fatto che le istituzioni erano perfettamente a conoscenza della situazione. E da un'amara constatazione: al¬ l'aumento della criminalità non ha fatto seguito un aumento della vigilanza». Da Gassino a Pino Torinese un altro centro finito nei mirino dei ladri in quest'estate '97 la reazione è sempre la stessa. «E' terrificante», commenta al telefono il primo cittadino, Antonio Pecorari. E aggiunge: «Finché c'è il furto, va bene: capisco l'angoscia per la casa in disordine, il danno per gli oggetti trafugati. Ma dai furti ci si difende: esistono le assicurazioni e ci sono parecchie famiglie che hanno preso un cane: anche se non è addestrato, la sua presenza in giardino funziona come deterrente. Ma qui non stiamo più parlando di furti, qui siamo di fronte a un omicidio. Sono sconvolto, mi creda: non ho parole». A Pino, racconta il sindaco, il Comune sta cercando di affrontare l'emergenza con i pochi mezzi a sua disposizione: «Due o tre notti la settimana c'è una camionetta con due vigili a bordo che perlustra tutta l'area del Comune con il lampeggiante acceso. Il servizio dura fino all'una dopo mezzanotte, poi la pattuglia si dà il cambio con i carabinieri». E i furti? «Non ho le statistiche sotto mano,. ma certo quest'anno sono davvero tanti». E i ladri colti in flagrante? «Ahimè, nessuno. Ma da qualche tempo si spingono a Pino anche le volanti della polizia. Una volta non venivano. Speriamo che ci aiutino». Gianni Armand-Pilon «Avevamo lanciato l'allarme furti e dalla prefettura era arrivata l'assicurazione di maggiori controlli» Mario Gobetto (sopra) e Antonio Pecorari Qui è stato aggredito e ucciso Sergio Cafasso

Persone citate: Antonio Pecorari, Gassino, Gianni Armand-pilon, Mario Gobetto, Moscatelli, Sergio Cafasso

Luoghi citati: Chivasso, Pino Torinese