Ammazza il figlio durante una lite

Cagliari: la vittima aveva 24 anni. Il padre: ho perso la testa, non volevo ucciderlo Cagliari: la vittima aveva 24 anni. Il padre: ho perso la testa, non volevo ucciderlo Ammazza il figlio durante una lite «Devi lasciare quella ragazza», poi lo accoltella CAGLIARI NOSTRO SERVIZIO Un caldo torrido e una tavola imbandita pronta per il pranzo in una palazzina al secondo piano del quartiere Sant'Elia di Cagliari. Mentre la famiglia Scano si appresta a mangiare si scatena l'ennesimo alterco fra un figlio tossicodipendente e il padre che, dopo avergli rimproverato il suo comportamento, gli sferra una coltellata all'addome uccidendolo. «Non volevo che morisse, ma ho perso la testa», dirà poi il padre quasi per scusarsi di avere assassinato un figlio che gli aveva dato tanti dispiaceri. Il giovane, Igor Scano, di 24 anni, è morto poco dopo esser stato colpito mentre dall'abitazione di via Schiavacci veniva trasportato in ospedale. L'omicida è Pierpaolo Scano, un netturbino di 47 anni, che ha confessato di aver ucciso il figlio che era da qualche tempo tossicodipendente. Sul luogo del delitto sono intervenuti gli agenti delle «volanti» della polizia che hanno ricostruito, assieme ai colleghi della squadra mobile, l'assurdo omicidio. Il padre assassino, dopo essere stato sentito dal dirigente della squadra mobile. Maria Rosaria Maiorino, è stato rinchiuso nel carcere di Buoncammino a Cagliari. Il delitto, secondo i primi accertamenti degli inquirenti, è avvenuto poco dopo le 14,30 e sul posto è accorsa una prima «volante» dopo che era giunta al 113 una telefonata che segnalava un violento litigio nella casa Scano. Secondo la ricostruzione della polizia, l'uomo si accingeva a pranzare (la tavola è stata trovata imbandita) assieme al figlio Igor, alla moglie, Anna Maria Talocci, di 44 anni, alla figlia Katiuscia, di 25 anni, e al marito di quest'ultima, Nunzio Fanni, di 27 anni. Mentre la donna con la figlia e il genero si sono spostati nella cucina per gli ultimi preparativi, il netturbino a tu per tu con il figlio ha comin¬ ciato a rimproverarlo, per l'ennesima volta, per il suo comportamento e anche per la relazione che questi aveva con una ragazza. L'uomo ha contestato al figlio soprattutto il fatto che la ragazza frequentasse la loro casa e che i due giovani, anche in presenza dei famigliari, si appartassero in camera. Un comportamento, per lui, il genitore, incomprensibile. Durante il litigio il figlio avrebbe anche detto al padre: «Faccio quello che voglio, questa casa è mia quanto tua». La discussione è quindi degenerata e i famigliari, secondo quanto hanno detto agli inquirenti, hanno udito urla concitate: i due erano ormai venuti alle mani e il padre, afferrato un coltello che si trovava sul tavolo, ha colpito il figlio. Gli altri componenti della famiglia si sono precipitati nella sala da pranzo e hanno visto il giovane riverso sul pavimento. La madre pensando che il figlio fosse svenuto gli ha gettato addosso la caraffa dell'acqua mentre, richiamati dalle urla, sono accorsi anche i vicini di casa e, poco dopo, gli agenti della polizia. Questi ultimi, resisi conto della gravità di quanto era avvenuto, hanno chiesto l'invio di un'ambulanza con la quale Igor Scano è stato trasportato all'ospedale «San Giovanni di Dio», ma al pronto soccorso i medici hanno potuto solo constatarne il decesso: il giovane è stato colpito al fianco destro, un fendente che ha causato un ampio taglio alla pancia con gravi lesioni interne. Il padre omicida, frastornato, ha poi confessato agli inquirenti di aver colpito il figlio in un momento d'ira al termine dell'ennesimo litigio. «Non volevo che morisse, ho perso la testa, ma ve lo giuro non volevo che finisse così» ha ripetuto più volte ai poliziotti. L'uomo, rinchiuso in carcere con l'accusa di omicidio volontario, verrà interrogato domani dal sostituto procuratore della Repubblica Paolo De Angelis. Marco Aresu

Persone citate: Anna Maria Talocci, Aresu, Igor Scano, Maria Rosaria, Nunzio Fanni, Paolo De Angelis, Pierpaolo Scano, Scano

Luoghi citati: Cagliari