Brucia il villaggio degli italiani di E. St.
Germania Germania Brucia il villaggio degli italiani BERLINO. Alloggi occupati da operai italiani sono stati distrutti da un incendio di origine verosimilmente dolosa nella notte tra venerdì e sabato a Dresda, nel «land» orientale della Sassonia, in Germania. Nell'incendio non vi sono stati feriti: i locali erano infatti vuoti perché gli operai erano partiti l'altroieri per le vacanze. Testimoni hanno riferito di avere visto nelle vicinanze degli alloggi tre giovani. Su una parte all'ingresso del complesso erano state notate il giorno prima due croci uncinate disegnate con bombolette spray, oltre a frasi insultanti e ad altri simboli neonazisti. In un primo momento era stato erroneamente indicato che gli alloggi erano occupati da operai portoghesi. La commissione speciale sull'estremismo di destra sta svolgendo accertamenti per verificare se si è trattato di un atto di xenofobia. Nel complesso si trovavano anche gli uffici di una ditta edile. Negli ultimi anni il fenomeno degli assalti agli ostelli e ai villaggi per stranieri, spesso ad opera di organizzazioni di stampo neonazista, hanno più volte inquietato la Germania. La vicenda più drammatica è il rogo di Lubecca del 18 gennaio del '96: dieci extracomunitari morirono bruciati, trentotto restarono gravemente feriti. Negli ultimi tempi Lubecca è stata al centro di una serie di attentati xenofobi, che hanno avuto come bersaglio anche chiese, i cui pastori sono odiati dai neonazisti in quanto assistono gli stranieri. Anche l'ufficio dello scrittore Gùnter Grass è stato preso di mira. A volte il razzismo ha colpito in particolare gli italiani. Nell'ottobre del '91, ad esempio, l'italiano Matteo Biscaglia fu aggredito e ferito a Ensdorf, nella Saar, da quattro naziskin. [e. st.]
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