Sioux torna il sacro calumet

Lo assicurano gli esperti, e il possessore la dona alla tribù Lo assicurano gli esperti, e il possessore la dona alla tribù Sioux, torna il sacro calumet «Ritrovata la pipa di Toro Seduto» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Era un po' scettico Rick Mount, un carrozziere dell'Oregon, quando nel 1992 un cliente che non era in grado di pagare interamente un lavoro da lui fatto gli aveva dato «la pipa di Toro Seduto» come compenso. Ma siccome è uno per il quale il denaro non è tutto l'aveva accettata perché in fondo era un oggetto bello. Ora, dopo cinque anni passati a interpellare esperti e a consultare vecchie fotografie, ecco che quella pipa risulta essere proprio quella posseduta dal leggendario capo indiano, quello passato alla storia come «l'uccisore del generale Custer». Lui, per la verità, alla battaglia di Little Big Horn del 25 giugno 1876 che si concluse con la distruzione del 7" Cavalleggeri, non partecipò direttamente. A guidare i Sioux e gli Cheyenne contro il presuntuoso Custer, che lanciò i suoi uomini all'attacco senza neanche prendersi la briga di valutare la forza del nemico, furono Gali e Cavallo Pazzo, mentre Toro Seduto si stava rimettendo dalla tremenda «danza del sole» cui si era sottoposto pochi giorni prima, al ter¬ mine della quale aveva avuto la «visione» che i soldati sarebbero stati sconfitti. Ma siccome in questo Paese, specie quando si tratta delle conquiste del West, si preferisce fare riferimento a Hollywood più che alla storia vera, Toro Seduto rimane appunto «l'uccisore di Custer». La sconfitta del «golden boy» dell'esercito americano scatenò una sorta di «soluzione finale». Nelle grandi pianure del NordOvest piovvero migliaia di soldati alla ricerca degli indiani che non accettavano di farsi chiudere nelle riserve. Toro Seduto, come Cavallo Pazzo e altri, resistette all'offensiva per circa un anno. Ma alla fine dovette cedere. Per non arrendersi Toro Seduto riparò in Canada. Ma quando le pressioni delle autorità di quel Paese si fecero insopportabili tornò e si consegnò ai bianchi, che lo confinarono nella riserva di Standig Rock, nel North Dakota. Per un po' andò anche in giro con il circo di William Frederick Cody, più noto come Buffalo Bill, e fu in quell'atmosfera da «venghino venghino» che la sua nomea di uccisore di Custer cominciò a prendere piede. Come abbia fatto la sua pipa a finire nelle mani del cliente del carrozziere Rick Mount non si sa, ma è sicuro che a un certo punto, poco prima di essere assassinato (nel 1890, poco prima del massacro di Wounded Knee, considerato l'ultimo atto delle guerre indiane), Toro Seduto l'aveva regalata a un medico. Che intende farne il possessore? «Sì, lo so che vale un sacco di soldi - dice Mount, che è per metà indiano Cherokee - ma credo che il suo posto sia fra i Sioux». Così ha deciso di donarla al museo che si trova proprio ai piedi della montagna in cui viene scolpita la statua di Cavallo Pazzo. Quando sarà finita, quella scultura sarà la più grande del mondo. Ma ci si lavora da 50 anni e per ora si vede solo la testa. Franco Pantarelli Un carrozziere l'ha ricevuta a saldo di una fattura Toro Seduto è stato uno dei più grandi capi degli Indiani d'America Leader politico di una coalizione di Sioux e Cheyenne, fece sterminare dai guerrieri guidati da Cavallo Pazzo e Gali il 7° Cavalleggeri di Custer che attaccava il suo villaggio

Luoghi citati: Canada, Hollywood, New York, North Dakota, Oregon