Un boato: Sonia salva l'India

Il partito la vuole alla guida, la vedova di Rajiv non s'impegna. Fuori protestano in 250 mila Il partito la vuole alla guida, la vedova di Rajiv non s'impegna. Fuori protestano in 250 mila Un boato: Sonia, salva l'India 77 Congresso la reclama sul palco dei leader NEW DELHI. I militanti del partito del Congresso indiano, riuniti a Calcutta per l'assemblea plenaria, hanno tributato ieri un'ovazione di dieci minuti a Sonia Maino Gandhi, la vedova di origine italiana di Rajiv Gandhi, il primo ministro assassinato nel maggio 1991. Sonia, che si era seduta tra la folla, è stata costretta a raggiungere sul palco i dirigenti del partito mentre migliaia di delegati urlavano «Evviva Indirà Gandhi, evviva Rajiv, evviva Sonia» e la seppellivano sotto una pioggia di fiori. Per i membri del partito che cinquant'anni fa portò l'India all'indipendenza conquistata il 15 agosto del 1947 - le celebrazioni per l'anniversario sono cominciate proprio ieri - sono ancora vivi il mito e la magia della famiglia Nehru-Gandhi. I suoi membri - prima Jawaharlal Nehru, poi sua figlia Indirà e poi il figlio di questa, Rajiv - hanno guidato per 38 anni complessivi i governi indiani. Il presidente del partito del Congresso, Sitaram Kesri, ha offerto alla cinquantenne Sonia, che è originaria di Orbassano (Torino), il suo posto. «Non mi ero preparata un discorso - ha detto Sonia che indossava un "sali" color crema ma dirò qualche parola». Passando con disinvoltura dall'inglese all'hindi - le due lingue più diffuse nel Paese, che parla fluentemente - Sonia ha ricordato un discorso pronunciato da suo marito nel 1985, quando egli esortò i militanti del partito a «lavorare tra Je masse per realizzare le loro speranze e le loro aspirazioni». Sonia ha lamentato che il partito abbia «perso i contatti con il popolo» e lo ha invitato a riprendere la sua lotta «per i poveri e gli oppressi». «Oggi, in occasione dell'ottantesima assemblea del partito e del cinquantesimo anniversario dell'indipendenza - ha detto - torniamo tutti, uomini e donne del Congresso, a dedicarci a questo compito». La Gandhi non ha risposto all'invito di Kesri di sostituirlo alla guida del partito. Nei sei anni trascorsi dall'assassinio del marito - ucciso da una terrorista suicida - ha più volte rifiutato di assumere cariche direttive, preferendo il ruolo informale di guida morale del partito pur non facendone, formalmente, neppure parte. Nel maggio scorso, a sorpresa, Sonia ha aderito formalmente al partito del Congresso, in una mossa che è stata interpretata come il primo passo verso un impegno politico diretto. Mentre il Congresso teneva la sua assemblea, nelle vie di Calcutta circa 250.000 persone hanno manifestato contro la politica della dirigenza del partito, accusata di tradire gli insegnamenti di Nehru, di Indirà e Rajiv Gandhi. L'imponente folla di sostenitori di Marnata Banerjee, 38 anni, deputata e responsabile della sezione giovanile locale del partito, ha paralizzato il traffico in città, marciando in corteo fino al monumento al Mahatma Gandhi. La Banerjee aveva annunciato che avrebbe boicottato l'assemblea generale del Partito del Congresso. «Siamo noi il vero Congresso, dimostreremo a questi leader della sedicente convenzione che i militanti del partito sono con noi», ha detto Banerjee alla folla, che ha anche tentato - ma senza insistere troppo - di entrare nello stadio dove si svolge l'assemblea. Il Congresso è un partito in grave crisi. Ha avuto nel 1996 il suo peggior risultato elettorale, scendendo per la prima volta sotto il 30% dei voti. Da un anno il partito sostiene dall'esterno il governo del Fronte unito dei partiti di sinistra, e molti militanti ritengono che solo un membro della famiglia Gandhi possa risollevarne le sorti. L'assemblea del partito e il rientro in scena di Sonia Gandhi hanno coinciso con l'inizio delle celebrazioni per l'anniversario dell'indipendenza. Circa 150.000 scolari e scolare in divisa sono sfilati ieri in divisa nelle strade di Bombay - intonando inni patriottici e innalzando cartelli inneggianti al Mahatma Gandhi (non legato alla famiglia di Indirà e Rajiv) e ad altri protagonisti dell'indipendenza - per commemorare l'appello del 9 agosto 1942 del padre della patria affinché i colonizzatori britannici lasciassero l'India. [Ansa] Sonia Gandhi, la torinese vedova dell'ex premier Rajiv, è stata acclamata dai delegati all'assemblea del Partito del Congresso come unica speranza per riconquistare la guida del Paese

Luoghi citati: Calcutta, India, Torino