Comore l'esercito sbarca sull'isoletta dei ribelli

L'Sos di Anjouan: «Francesi aiutateci» L'Sos di Anjouan: «Francesi aiutateci» €omore, l'esercito sbarca sulllsoteifa dei ribelli I separatisti filo-Parigi sulle barricate Mazze e machete contro mitragliatori MORONI. Precipita la crisi innescata nelle Comore dalla secessione delle due isole minori dell'arcipelago, Moheli e Anjouan: su quest'ultima, la prima a proclamare l'indipendenza una settimana fa, ieri sono sbarcate truppe governative, almeno una sessantina di uomini. Lo ha riferito un portavoce dei separatisti, Mohamed Abdou Mahdi, citato dalla radio sudafricana. A suo dire con i soldati regolari vi sarebbero mercenari senegalesi e gabonesi, ieri sera in marcia verso il centro principale di Anjouan, Mutsamudu, da cui distavano ancora venti chilometri. Per il momento non si sarebbero ancora registrati scontri diretti tra le due parti. I secessionisti presidiano l'aeroporto locale, ma per lo più sono armati solo di mazze e machete. Fin da ieri sull'isoletta erano stati eretti barricate e blocchi stradali. Mahdi si è appellato all'ex potenza coloniale, la Francia, all'Onu e all'Organizzazione per l'Unità Africana (Oua) affinché «intervengano rapidamente per arrestare l'avanzata dei militari e scongiurare un bagno di sangue». Dal ministero degli Esteri di Parigi, sotto la cui sovranità sia Anjouan sia Moheli hanno invano chiesto di poter tornare accusando il governo centrale di discriminarle, il portavoce Yves Doutriaux ha dichiarato ieri di non essere in grado di confermare lo sbarco giacché disponeva unicamente di «informazioni contraddittorie». L'originario intento dei due isolotti era di staccarsi dalla Repubblica Islamica delle Comore, indipendente dal '75, per assumere uno status analogo a quello di Mayotte, quarta isola dell'arcipelago che un anno prima scelse per referendum di rimanere possedimento francese. Visto il rifiuto di Parigi hanno scelto di dichiarare l'indipendenza. La situazione del piccolo Stato insulare africano, situato tra Mozambico e Madagascar, è paradossale: in teoria si compone solo di Grande Comore, la principale, dove è la capitale Moroni con la sede del governo. Le Comore hanno una storia recente quanto mai turbolenta: hanno attirato l'attenzione internazionale su di sé con i ripetuti golpe del francese Bob Denard, l'ex «re dei mercenari» protagonista di azioni armate in mezzo mondo e soprattutto in Africa, con l'appoggio non dichiarato della madrepatria e del Sud Africa dell'apartheid. Le isole Comore vivono di un turismo non ancora molto sviluppato e soprattutto delle spezie, dalla vaniglia ai chiodi di garofano. La popolazione resta poverissima, soprattutto su Anjouan e Moheli, che imputano a Moroni di non tentarne alcuno sviluppo industriale e tecnologico per migliorare il tenore di vita. Giovedì i secessionisti avevano assaltato un commissariato di polizia e arrestato un emissario del presidente Mohamed Taki Abdoulkarim. Una delegazione governativa inviata da Grande Comore era stata accusata di fomentare divisioni tra i ribelli, che hanno già nominato un «Capo dello Stato» (il docente di teologia coranica Abdullah Ibrahim) e indetto elezioni per fine anno. Lo scorso 14 luglio, in occasione dei festeggiamenti per l'anniversario della Bastiglia, ci furono tumulti tra manifestanti e forze di sicurezza: due i morti. [Agi-Ap]

Persone citate: Abdullah Ibrahim, Bob Denard, Mayotte, Mohamed Abdou Mahdi, Mohamed Taki Abdoulkarim, Yves Doutriaux