Violante agli scout: imitate Teseo
=1 Sul federalismo: visto come va, non prendiamo esempio dalla Sicilia Violante agli scout; imitate Teseo //presidente: serve una nuova classe dirigente MONTELLA (AVELLINO). Non è seguendo la furia cieca di Ulisse che potremo ricostruire una gerarchia di valori e la fiducia nel futuro. La strada per uscire dal labirinto delle difficoltà è un'altra: ce la insegna Teseo, eroe intelligente e tenace. Due metafore mitologiche per le generazioni di domani: ieri Luciano Violante li ha citati entrambi (già al congresso del pds sollecitò all'imitazione del mito di Teseo), come soluzioni alternative alle sfide del presente oltre che dell'immediato futuro: ricostruire una gerarchia di valori, appunto, ma anche una degna classe dirigente. E, soprattutto, debellare relativismo e cinismo. Un messaggio «forte», quello indirizzato ai 12 mila giovani educatori dell'Agesci riuniti ai Piani di Verteglia, in Irpinia, a conclusione del loro raduno. Ulisse e Teseo, dunque. Ma anche Giovanni Paolo n, Nietzsche, Rubens...: ha spaziato su tutta la linea, Violante, senza lesinare i rife- rimenti. Così, richiamando Papa Wojtyla, ha parlato dei rischi di un eccesso di trionfo del capitalismo per i diritti e le libertà delle persone più deboli, dei Paesi più poveri. «Si è estesa notevolmente la libertà di agire - ha detto -, ma la cultura europea si è cullata nella vittoria, perdendo la capacità di mantenere il primato delle sue idee e dei suoi valori». In tal modo, «i soggetti che non hanno nulla da scambiare ri¬ schiano di diventare marginali, indipendentemente dal loro essere persone umane». Ed ecco l'aggancio con Nietzsche. Il rischio, ha messo in guardia Violante, è che l'uomo diventi un'«anarchia di atomi». Rischio tutt'altro che remoto: «La condizione umana in questa fine di secolo può disperdersi in un sistema di isole non comunicanti, di universi chiusi». Altra metafora, questa volta per indicare alla platea degli scout cattolici una possibile via d'uscita. «Ulisse - ha sottolineato - non può essere un modello appropriato. Al suo ritorno ad Itaca fa uccidere i Proci e impiccare le concubine. La sua è vendetta, non è giustizia». A dominare la scena Teseo, sintesi di coraggio, pazienza e arguzia. «Intorno al mito di Teseo si incrociano diverse verità attinenti alla condizione umana: la prima riguarda il labirinto come immagine della vita - riflette Violante -. Per orientarsi nel labirinto dei nostri tempi, l'uomo deve farsi dirigere dalle proprie domande e non dalle altrui risposte, deve riconciliarsi innanzitutto con i valori della persona, che costituiscono un cardine della società occidentale. Il nostro destino di uomini è lottare contro il buio e contro il caos sapendo che si può anche perdere». Altra platea, altra scena, sempre ieri, per il presidente della Camera. Questa volta, di fronte ai sindaci dell'Irpinia si è parlato di federalismo. «La Regione Sicilia è una forma di federalismo da non prendere ad esempio, visti i risultati - è intervenuto Violante -. fl federalismo vero parte dai comuni, altrimenti è solo decentramento. Uno dei problemi della riforma sarà quello di dare voce ai 7.500 piccoli comuni, che altrimenti rischiano di non avere un collegamento diretto con il centro». [ale.mon.] Il presidente della Camera Luciano Violante
Persone citate: Giovanni Paolo, Luciano Violante, Nietzsche, Papa Wojtyla, Sicilia Violante
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