Ligabue, il candidato-esploratore

Ligabue, il candidato-esploratore L'ANTI-CACCIARI DI FORZA ITALIA Ligabue, il candidato-esploratore Piace ad An l'uomo di Berlusconi in laguna Lff VENEZIA m HANNO pregato, lusingato, tirato per la giacca. Per convinverlo si è mosso anche Berlusconi che ripetutamente l'ha invitato a rompere gli indugi. Riusciranno a convincerlo? L'imprenditore-esploratore Giancarlo Ligabue, 66 anni, europarlamentare di Forza Italia, ha detto che scioglierà la sua riserva in settembre. Assediato quanto lo è Massimo Cacciari nel campo avverso ed unico temibile avversario del sindaco-filosofo - Ligabue intanto è partito per il Kazakistan, impegnato a riportare alla luce tombe congelate di duemila anni fa. Sì, perché Ligabue è un politico davvero anomalo. Imprenditore per professione gestisce una delle maggiori compagnie di catering a livello europeo - etnologo per passione, dedica alla politica il tempo che ruba all'impresa e all'archeologia. E' lui l'uomo su cui punta Forza Italia, che non dispiace ad Alleanza nazionale e che può indurre Bossi «a chiudere un occhio» rinnovando un'alleanza con il Polo non fortunatissima in passato. Del resto, proprio la Lega veneziana quattro anni fa aveva chiesto senza successo a Ligabue di candidarsi in opposizione a Cacciari. Di fare il sindaco, e rinunciare a quelle scorribande nella storia dell'uomo e dei continenti che gli riempiono la vita, non ha tanta voglia. L'ha detto agli amici, ai colleghi di partito e di area, persino agli ulivisti incerti, o poco sedotti dal fascino di Cacciari, che lo voterebbero volentieri tradendo lo schieramento di appartenenza. L'ha ripetuto a Berlusconi che l'inverno scorso fu suo ospite per un week-end a Venezia. E il Cavaliere, dopo una colazione nello storico Caffè Quadri in piazza San Marco, deliziò turisti e fans cantando «Le foglie morte» davanti alla basilica. Ligabue ha concluso i suoi due anni di presidenza del gruppo azzurro a Strasburgo presentando un progetto per salvare Venezia, facendone un porto franco sul modello dell'isola di Madera e prevedendo sgravi fiscali e incentivi per le aziende che restino in Laguna a produrre nel rispetto dell'ambiente. Nell'aprile scorso, quando già la scadenza elettorale di novembre si avvicinava, ha commissionato uno «studio di fattibilità»: le priorità per Venezia, poche ma ben definite, i tempi per realizzarle, la squadra che meglio potrebbe gestire quella scommessa sempre aperta che è la sopravvivenza della città lagunare. Ha cercato tra le file di Forza Italia gli uomini migliori, ha anche incassato alcuni rifiuti, poi ha diffuso l'identikit del candidato ideale azzurro: un quarantenne, con esperienze manageriali e tanta voglia di fare. «Io sono troppo vecchio per imbarcarmi in un'impresa come quella di fare il sindaco. Sono lusingato, certo, ma conosco i miei limiti», ha confidato gli amici, benché sia un uomo vitalissimo, pieno di interessi, amico personale di Woody Alien che passa i Capodanni nel suo palazzo veneziano, superstizioso (porta sempre in tasca uno scarabeo di pietra trovato nel deserto). Scrive le intuizioni che gli attraversano la mente sul para¬ lume bianco della sua scrivania. Senza contare che se dovesse diventare sindaco, si ripeterebbe per lui il problema che investì Silvio Berlusconi: il conflitto tra gli interessi dell'amministratore con quelli dell'imprenditore - il quartier generale della sua azienda è a Venezia - e dovrebbe quindi congelare la sua partecipazione alla società. Da una parte la burocrazia e le mediazioni politiche, dall'altra il richiamo degli spazi infiniti dei deserti, delle steppe, le rivelazioni delle grotte. Il Centro di studi che porta il suo nome ha messo a segno alcune clamorose scoperte, dai dinosauri, ai totem giganteschi dell'isola di Pasqua, alla ridatazione della scoperta dell'Australia, spostata indie tro di quattromila anni. Fino all'ultima avventura di questi giorni: lo scavo di una tomba sciita nel Kazakistan, congelata da millenni e cu stodita nel ghiaccio tra le roc ce, vicino al confine con la Cina, nel cuore dell'Asia Centrale. Due mesi fa Giancarlo Ligabue ha perduto la moglie, stroncata da un ictus durante un viaggio aereo di ritorno dalla Bolivia. Un lutto che l'ha molto provato e che lascia solo a lui la cura del figlio Indi, sedicenne. Maria Grazia Raffele Per lui, il Cavaliere si mise a cantare «Le foglie morte» in piazza San Marco A sinistra il sindaco di Venezia Massimo Cacciari A destra Giancarlo Ligabue candidato sindaco del Polo