Consigli al telefono per chi va all'estero «I paesi a rischio»

WT I Paesi a rìschio Consigli al telefono per chi va alVestero ROMA. «Pronto, vorrei andare in Ruanda. Mi darebbe qualche informazione?». Impassibile, dall'altra parte l'operatore comincia a spiegare tutto quello che dovete sapere se avete proprio voglia di andare laggiù. Il rischio malaria, quello Aids, il visto obbligatorio... e la nota finale: «Da non trascurare il fatto che il rientro di circa 1 milione e mezzo di profughi provoca dei problemi ai turisti». Dopo di che, sta al turista decidere sul da farsi. Si dichiara infatti «obbiettivo» il servizio telefonico «Informazioni estero» dell'Aci, in collaborazione con il ministero degli Esteri. Ogni giorno dalle 8 alle 20 otto operatori rispondono allo 06-491115. Ogni giorno circa 700 italiani chiamano questo numero per avere notizie sui Paesi che intendono visitare. La metà riguardano Stati europei, per il resto si tratta di Paesi esotici, Africa in testa. Quindi, informazioni su condizioni climatiche, documenti, vaccinazioni, e anche sui rischi, ma praticamente nessun veto. «Noi diciamo semplipe-, mente le cose così come stanno, come le sappiamo dal ministero. Poi sta a chi chiama decidere se partire o meno», spiega Francesco Santini dell'Àci. : ■,. Allora, facciamo l'esempio dello Yemen. «Fino ad un mese fa la nostra scheda su questo Paese, alla voce "zone a rischio" citava quella di Algiaf, per conflitti intertribali. Più altre zone "visitabili con cautela", con l'avvertenza di non abbandonare mai le strade asfaltate o le piste note. Poi, le solite raccomandazioni, del tipo: "E' un Paese islamico, rispettate la morale: evitate gonne corte e scollature, non bevete alcolici in pubblico, non parlate alle donne per la strada, non fotografate la gente senza il loro permesso"». Poi, il rapimento della coppia di italiani a fine luglio e l'ultimo l'altro ieri, un altro turista rapito, un lombardo. Così ieri la Farnesina ha inviato un fax alle agenzie di viaggi, ai tour operator e all'Ari: «Sono categoricamente sconsigliabili i viaggi di connazionali in Yemen». Il fax parla di «alto livello di rischio» ed elenca 79 casi di rapimenti negli ultimi quattro anni. Nonostante questo, ieri un tizio ancora dubbioso («ho prenotato per settembre, dite che faccio bene?») ha obiettato: «Eppure l'agenzia di viaggi dice che non ci sono problemi...». «Le agenzie vendono, noi infoimiamo», ribattono quelli dell'Aci. E il Ruanda? «Ogni tanto capita qualcuno che ci vuole andare». E allora: «Passaporto con visto obbligatorio», «vaccinazione obbligatoria solo per la febbre gialla», «clima: freddoumido», «fuso orario: coincide con Roma», situazione sanitaria: «malattieendemiche: malaria, anche clorochinaresistente;' malattie tipiche: Aids, dissenteria bacillare, meningite». In più, l'operatore vi dice che «l'acqua dei rubinetti non è potabile e non è consigliabile fare bagni in laghi e fiumi». Vi fornisce suggerimenti circa i ((rimpatri di emergenza: meglio partire da Nairobi o Johannesburg», e vi spiega la situazione della sicurezza: «Zone a rischio da evitare: tutte quelle di confine con Zaire, Tanzania, Burundi». Vi dice che «anche se la situazione apparentemente va verso un miglioramento, c'è un aumento della criminalità (rapine a mano armata)» e che «è consigliabile la massima prudenza», perché la zona di cautela è ((tutto il Paese». E se alla fine dello spiegone non avete ancora capito che è meglio non andare in Ruanda, peggio per voi. [bru. gio.j

Persone citate: Francesco Santini