Libano, il rientro delle salme

Libano, il rientro delle salme Scalfaro alle esequie. Gli inquirenti non credono all'esplosione in volo Libano, il rientro delle salme Arrivate nella notte a Viterbo le quattro vittime VITERBO. Sono arrivate questa notte in Italia le salme dei quattro soldati dell'Unifil morti sull'elicottero precipitato in Libano mercoledì durante un volo di addestramento. Alle 14,15 dall'aeroporto di Pratica di Mare, vicino a Roma, è partito un aereo Boeing-707 dell'Aeronautica militare diretto all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per prendere a bordo le bare. Il velivolo è rientrato verso le 23,30, dopodiché il suo carico è stato messo su un elicottero Ch-47 «Cbinook» per l'ultimo viaggio verso il centro scuola elicotteristico «Aves» di Viterbo, dove i parenti attendevano le spoglie dei loro cari. Al centro Aves la bandiera tricolore è stata messa a mezz'asta e la giornata è passata fra serrate trattative triangolari fra le autorità civili e militari in Italia, Libano e Israele (dove ieri era la festa del Sabato ebraico) per discutere i dettagli del trasporto e le molte procedure burocratiche connesse. Due aerei Dornier sono decollati dall'aeroporto militare Fabbri dove hanno sede il primo reggimento Antares e il quarto reggimento di sostegno Scorpione di fronte al centro Aves diretti uno a Vicenza e l'altro a Catania per prendere alcuni familiari dell'appuntato dei carabinieri Daniel Forner e del capitano Antonino Sgrò. I parenti delle altre due vittime, il capitano Giuseppe Parisi e il maresciallo capo Massimo Gatti, erano già a Viterbo. Fra le autorità che assisteranno stamatina alle esequie ci sono anche il presidente Scalfaro e il ministro Dini. La camera ardente è stata preparata nella cappella del centro Aves. L'hangar 129 è stato approntato per i funerali fissati per stamattina alle 10. In due angoli sono stati sistemati due elicotteri. Militari della scuola di volo e dell'arma dei carabinieri forniranno il picchetto d'onore. Ai parenti dei quattro caduti verranno consegnate le onoreficenze loro conferite dal governo libanese. Intanto in Libano il contingente italiano (ItalAir) inquadrato nella forza di pace dell'Orni nel Libano meridionale ha ripreso ieri l'attività di volo dopo due giorni di sospensione. Ieri si è svolto il primo so¬ pralluogo degb inquirenti (ufficiali ed esperti) delle forze armate italiane e dell'Orni sul luogo dell'incidente nella «fascia di sicurezza» israeliana nel Libano Sud. L'elicottero non disponeva di una «scatola nera» e non sono stati registrati i colloqui radio dei piloti dell'AB-205 con la sala operativa di ItalAir. Le fonti continuano a respingere l'ipotesi di un'esplosione in volo per un proiettile delle opposte artiglierie (la caduta del velivolo è avvenuta al termine di una giornata di furiosi scambi di artiglieria e razzi fra resistenza islamica libanese e postazioni israeliane) privilengiando l'ipotesi dell'incidente. L'incidente è stato il primo per gli elicotteristi italiani in Libano da quando nel '78 iniziarono la loro missione. [Ansa] Nel Sud Libano sono ripresi i voli dei nostri elicotteri La cerimonia funebre con Proda Tel Aviv [foto reuter

Persone citate: Antares, Antonino Sgrò, Ben Gurion, Daniel Forner, Dini, Giuseppe Parisi, Massimo Gatti, Scalfaro