Kohl ricompare in tv «Sono sano e ottimista»

«Centreremo il 3%, e senza virgola» «Centreremo il 3%, e senza virgola» Kohl ricompare in tv «Sono sano e ottimista» // Cancelliere fuga le voci di malattia e attacca l'opposizione socialdemocratica BONN NOSTRO SERVIZIO Dopo le voci che lo davano per ammalato o addirittura per morto, un Helmut Kohl ottimista e battagliero ha interrotto le vacanze per rassicurare il Paese, ammonire gli avversari, richiamare all'ordine coDaboratori ed alleati e per garantire che l'«Euro verrà». Visibilmente disteso, il Cancelliere tedesco ha parlato da St. Gilgen, il villaggio austriaco dove si reca ogni estate, e che lo considera ormai come uno dei suoi, concedendosi alle telecamere della «Rtl» per una lunga intervista andata in onda ieri sera. La «Reformstau», l'ingorgo delle riforme da tutti giudicate necessarie ma bloccate in Parlamento dall'opposizione socialdemocratica, o ancora prima di arrivarvi, ha fatto la parte del leone mentre la questione del dollaro e della sua ascesa è rimasta in ombra a beneficio dell'Euro, il progetto che ora più sta a cuore del Cancelliere. «Dobbiamo fare il nostro dovere, il lavoro non ci manca come neppure i problemi. Ma li risolveremo e l'Euro verrà. Adempiremo ai criteri» di Maastricht, ha assicurato Kohl tornando ad avanzare il valore del «trevirgola-zero» per cento del prodotto interno lordo come limite massimo del deficit di bilancio per quest'anno. Per centrare in pieno il parametro, Kohl fa affidamento su di una crescita economica compresa fra il 2,5 e il 2,7 per cento, dando prova di maggior ottimismo delle previsioni del suo stesso governo, ferme al primo dei due dati. Per il 1998 si punta ad una crescita del 3 per cento: «Un buon obiettivo, ma che potremo raggiungere solo con il sostegno della modifica del sistema fiscale». E il Cancelliere ha mostrato di guardare con non meno ottimismo al raggiungimento, infine, di un accordo con i so¬ li cancelliere He mut Kohl cialdemocratici per il varo della «grande riforma tributaria» sulla quale egli punta dichiaratamente per rilanciare investimenti e occupazione e, in cuor suo, per tornare a vincere le elezioni, fissate per il settembre 1998. «Credo che abbiamo ancora buone possibilità di raggiungere un'intesa», ha detto in tono conciliante ma sfoderando subito dopo la minaccia contro gli avversari politici: «Se i socialdemocratici non vorranno saperne a causa delle loro difficoltà (nel designare) un candidato alla Cancelleria, ebbene noi ne faremo un tema elettorale, l'elezione si giocherà su questo punto e loro la perderanno». Kohl ha così girato a proprio vantaggio la decisione socialdemocratica di rinviare fino alla prossima primavera la scelta del campione da opporre al Cancelliere uscente. Anche per l'altra grande riforma in cantiere, quella delle -pensioni, che riduce progressivamente l'importo dei vitalizi e innalza l'età pensionabile, Kohl prevede un rapido sblocco: sarà legge entro quest'anno, ha previsto. Ma non tutte le innovazioni sono utili ed opportune. E' «un dibattito inutile», ha detto il Cancelliere, quello attorno alla riduzione dei poteri del Bundesrat, la Camera dei rappresentanti regionali dominata dai socialdemocratici, che si è sviluppato dopo il blocco, della riforma fiscale. «Il Bundesrat è iscritto nella nostra Costituzione» e il bicameralismo «è ragionevole», ha affermato Kohl il cui giudizio è andato a colpire esponenti del suo stesso partito cristianodemocratico e dell'alleato partito liberale. Il quale è anche stato «bacchettato» per aver riaperto la discussione sull'abolizione del servizio militare di leva al quale, per Kohl, il Paese non può rinunciare. Alberto Gini li cancelliere Helmut Kohl