Il diario dello zar bevitore di Anna Zafesova

Il diario dello zar bevitore Fanno scandalo le memorie dell'ex numero 2 del Cremlino Il diario dello zar bevitore Korzhakov: così annacquavo la vodka a Eltsin MOSCA NOSTRO SERVIZIO I libri di cremlinologia che spiegano le vicende dell'era postcomunista per mezzo di complessi ragio- ; namenti e teorie possono essere buttati via. La storia della Russia va letta attraverso il fondo del bicchiere. Cadute e ascese, misteri ed improvvisi mutamenti alla corte di zar Boris, lo stesso personaggio contraddittorio e inspiegabile del leader russo: tutto affonda le sue radici nella vodka. Circostanza che molti avevano già sospettato, ma che ora viene confermata dalla più autorevole delle fonti possibili: Aleksandr Korzhakov, quello che una volta era il potentissimo «Rasputin del Cremlino», la guardia del corpo personale di Boris Eltsin. Licenziato un anno fa, ha deciso di vendicarsi raccontando i suoi 11 anni col Presidente. Con particolari tali che il suo libro, intitolato «Boris Eltsin: dall'alba al tramonto», per il momento non ha trovato un editore abbastanza coraggioso e solo il mensile «Sovershenno Sekretno» ha deciso di pubblicare alcuni tra i brani più scottanti. Per scoprire che il libro che doveva rivelare tutti i segreti del Cremlino è in realtà la cronaca di una sbornia permanente, tra consiglieri che cascano per terra ubriachi e fiumi di alcol. Ogni due tre pagine Eltsin alza il gomito, anche se gli è stato vietato dopo il by-pass. Beve di tutto: vodka, cognac, whisky, vino e perfino, quando non trova di meglio, il «samogon», la micidiale acquavite fatta in casa. Così il fido Korzhakov, per tutelare la salute del principale, ha bandito la vodka dalla cucina del Cremlino. Ma di tanto in tanto, in crisi d'astinenza, Eltsin dava a uno degli attendenti un biglietto da 100 dollari e lo mandava a comprare una bottiglia. Allora Korzhakov si è procurato una macchinetta per sigillare i tappi. Il capo del servizio segreto del presidente passava il tempo a riempire le bottiglie con acqua distillata, alla quale poi aggiungeva qualche goccia di alcol. Quando poi Eltsin si lamentava che la vodka era «un po' debole», gli rispondeva che in commercio c'era solo quella. Inevitabile che in una testa pe¬ rennemente oscurata dai vapori etilici nascano le idee più strane. Korzhakov fa capire che da alcuni anni zar Boris non è del tutto sano non solo di corpo, ma anche di mente. Uno dei suoi divertimenti preferiti è quello di cantare battendo il ritmo con un paio di cucchiai di legno, un'antica usanza contadina. Solo che in campagna i cucchiai si battono sul ginocchiOi mentre il presidente della Russia democratica usa le teste dei suoi cortigiani e una volta ha perfino trasformato in tamburo il cranio del presidente della Kirghizia. Altre trovate erano più inquietanti. Nel 1993, quando il Parlamento decise di destituire Eltsin, il presidente ordinò di sciogliere l'assemblea con gas tossici. Ma l'impeachment non passò per una manciata di voti. Anna Zafesova presidente russo Boris Eltsin

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