LA RAGNATELA DELLE TANGENTI ROMANE

Il rapporto dei Ros ricostruisce anche l'attività della lobby dei «palazzinari» Resta in carcere l'ex pm Savia I giudici: potrebbe inquinare le prove ICC I ItVSVCllA RAGNATELA DELLE TANGENTI LROMA A ragnatela si estende sempre più. E porta, ad esempio, alle Ferrovie dello Stato: come mai nello studio dell'imprenditore Domenico Bonifaci i carabinieri del Ros hanno trovato i curricula di Sergio Melpignano e di suo fratello Stefano, scritti per essere nominati nei collegi sindacali di alcune società collegate alle Ferrovie? Ma forse porta anche all'Eni: pure lì Bonifaci poteva raccomandare i due fratelli? E attraverso quali rapporti? Forse quelli con Pierfrancesco Pacini Battaglia? Per non parlare del capitolo soldi. A chi sono finiti i cinque miliardi consegnati da Melpignano a Bonifaci, tre in contanti e due in certificati del Tesoro? Nei vari passaggi è coinvolto anche lo Ior, la banca del Vaticano: presso la Comit di Roma, infatti, risultano incassate dallo Ior le cedole dei Cct - scadenza maggio '91 acquistati da Melpignano e passati a BonifacLUn fiume di denaro, tra hquidi'e Cct, di cui adesso inquirenti e investigatori stanno cercando di individuare i «reali beneficiari»; secondo la procura di Perugia, «si sospetta fondatamente che tra questi possano esservi anche pubblici ufficiali». Si allarga dunque il terreno della presunta corruzione, pagata sempre con quei 39 miliardi provenienti dalla maxi-tangente Enimont che Melpignano custodiva su un conto corrente della Banca popolare di Spoleto. Sono tanti gli interrogativi e gli spunti d'indagine contenuti nel rapporto dei carabinieri inviato alla procura di Perugia, che sta cercando di sviluppare i diversi filoni dell'inchiesta partita dalla corruzione al palazzo di giustizia di Roma. La parte venuta fuori finora, quella sugli agganci con la magistratura e i processi «aggiustati» è - per l'appunto - solo una parte. Importante, certo, e ancora da approfondire, come dimostra l'ordinanza che tiene in carcere l'ex pm romano Orazio Savia depositata ieri. Il gip ha detto che deve restare dentro perché non c'è stata alcuna «modifica in senso favorevole all'indagato del quadro probatorio offerto dall'accusa». Protesta l'avvocato di Savia, Ugo Longo, che ieri ha incontrato l'ex pm e dice: «E' molto amareggiato, ormai si augura soltanto che le indagini vengano concluse nel più breve tempo possibile, fiducioso che gli accertamenti confermino la sua estraneità». Tra i motivi che hanno spinto la procura a chiedere che Savia Il rapporto dei Ros ricostruisce anche l'attività della lobby dei «palazzinari» Resta in carcere l'ex pm Savia I giudici: potrebbe inquinare le prove Pacini Battaglia è coinvolto in un'inchiesta nata a La Spezia e finita a Perugia assieme a Lorenzo Necci, Emo Danesi e alcuni magistrati fra cui Orazio Savia

Luoghi citati: La Spezia, Melpignano, Perugia, Roma