Il Polo verso il sì a Bossi

Grandi manovre per il sindaco di Venezia. Minniti (pds) : la destra è alla disperazione Grandi manovre per il sindaco di Venezia. Minniti (pds) : la destra è alla disperazione Il Polo verso il sì a Bossi An: non chiediamo abiure sulla secessione VENEZIA. L'Ulivo l'ha definita «una proposta indecente», ma intanto comincia ad innervosirsi. Al Polo brucia ancora il ribaltone del governo Berlusconi, ma non può fare a meno di lasciarsi tentare. L'alleanza ventilata da Bossi con il centrodestra per l'elezione del sindaco a Venezia, sta rendendo incandescente l'estate veneta mentre il Senatur se la sta ridendo sotto i baffi. «Non c'è possibilità di fare accordi politici con il Polo. L'eccezione al massimo può essere Venezia. Ma si tratta, come anche per Vicenza, di cose contingenti, che non possono toccare accordi politici generali», ha puntualizzato ieri sera il senatùr, parlando ad un comizio a Cavola di Toano, sull'appennino reggiano. Berlusconi e Fini, per ora, tacciono. Ieri, però, numerosi esponenti del centrodestra si sono dimostrati (chi più, chi meno) disponibili all'alleanza con la Lega. La presa di posizione più sbilanciata sembra essere quella di Ignazio La Russa. «La secessione non è un'ideologia - ha detto il coordinatore lombardo di An - e le abiure appartengono a dati ideologici. Se la de chiedeva al pei di rinunciare allo stalinismo per governare insieme, noi non chiediamo a Bossi di fare lo stesso con la secessione. Qui si tratta di un programma, e i programmi politici si formulano e si riformulano a seconda delle esigenze concrete». Insomma, per La Russa, si può fare. Anche Formigoni è possibilista sul dialogo con il Carroccio, ma ponendo come priorità l'abbandono dell'ipotesi secessionista. Gli fa eco Antonio Martino: Il Polo deve vincere - dice l'ex ministro degli Esteri - ma non può far finta di non vedere la spinta secessionistica e l'inaffidabilità di Bossi. L'alleanza per Venezia si può discutere senza venderci l'anima a Bossi». Chi invece non vuole sentirne parlare è il presidente di An della provincia di Venezia, Paolo Della Vecchia. «Non bisogna cedere - dice - alle lusinghe della Lega. La mossa di Bossi potrebbe essere una tattica per spaccare il Polo e riuscire così a portare al ballottaggio il candidato del Carroccio. La nostra intenzione è invece quella di te- nere il Polo compatto e per questo abbiamo indicato come nostro candidato sindaco l'on. Gustavo Selva». Se il Polo è tentato e incerto, anche l'Ulivo non sembra essere molto sicuro di sé. Rinnova le pressioni su Cacciari per indurlo a ricandidarsi e alza i toni della polemica con il coordinatore della segreteria del pds, Marco Minniti, secondo il quale «la ricerca di una alleanza tra il Polo e la Lega non solo a Venezia è indice di una disperazione politica del centrodestra. Sarei molto curioso - ironizza Minniti - di ascoltare un comizio di Fini a Venezia con l'obiettivo di togliere all'Ulivo la capitale della Padania». I giochi, comunque, non sono certamente ancora fatti. Un'indicazione più attendibile sul futuro veneziano potrebbe venire già all'inizio della settimana prossima da Vicenza, dove si stanno facendo le «prove generali» della nuova alleanza. La Lega ha infatti abbandonato la maggioranza ulivista alla Provincia e ora ipotizza di far cadere la giunta con le dimissioni dei propri consiglieri concertate con quelli del centrodestra. Lunedì le delegazioni di Polo e Lega si incontreranno per verificare quante di queste dimissioni siano davvero disponibili e per trovare un accordo sulla eventuale, prossima campagna elettorale. Bossi avrebbe già dato il via libera alle dimissioni dei suoi consiglieri. Ma c'è ancora un intoppo. I gruppi centristi del Polo avrebbero infatti posto come condizione al Carroccio, in caso di elezioni anticipate, il collegamento già al primo turno su un candidato comune. E' su questo che si tratterà durante il prossimo week-end. [r. i.] E lunedì a Vicenza il Carroccio e il centrodestra provano l'alleanza Qui accanto Ignazio La Russa coordinatore per la Lombardia di Alleanza Nazionale Sotto Franeo Marini segretario del partito popolare 1«