Ferrovie ecco gli stipendi d'oro

L'amministratore delegato: 23 top-manager oltre 340 milioni. Ma non fa nomi appellandosi alla privacy L'amministratore delegato: 23 top-manager oltre 340 milioni. Ma non fa nomi appellandosi alla privacy Ferrovie, ecco gli stipendi d'oro Ora nel mirino le super-retribuzioni Rai ROMA DALLA REDAZIONE Ormai è polemica sulle retribuzioni degli alti dirigenti delle aziende statali. Dopo la querelle sulle Ferrovie dello Stato - apertasi in seguito alle dichiarazioni dell'ex amministratore delegato delle Fs Lorenzo Necci, il quale aveva spiegato che il suo stipendio era solo al centoventesimo posto nella graduatoria aziendale - ecco innescarsi un'altra miccia riguardante la Rai. Infatti, di fronte alle sollecitazioni di alcuni esponenti del Polo, il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza dell'ente radiotelevisivo Francesco Storace si è già messo in movimento per scoprire le retribuzioni di viale Mazzini. E nel frattempo il successore di Necci, Giancarlo Cimoli, è stato costretto a rivelare quali sono gli stipendi delle Ferrovie dello Stato, ma non ha fatto i nomi di coloro che li percepiscono, appellandosi alla legge sulla privacy, una legge di cui potrebbe giovarsi anche la Rai per non dar seguito alle sollecitazioni dei rappresentanti del Polo. Secondo l'amministratore delegato delle Fs un «basso» dirigente guadagna fino a 140 milioni l'anno, uno «medio» fino a 240, e un «top manager» arriva anche oltre i 340 milio- ni. Ma quanto oltre arrivi, questo Cimoli non lo ha precisato. L'unico dato che ha fornito a riguardo è che questi stipendi d'oro ammontano a 23. Si sa però che alcune retribuzioni superano il mezzo miliardo l'anno. Comunque lo stesso amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato ha ammesso che «c'è qualche punta anomala di retribuzione ereditata dal passato». Però poi ha aggiunto che «diversi dirigenti in questa situazione hanno lasciato l'azienda» e ha precisato che gli stipendi dei manager delle Fs sono inferiori dal 10 al 15 per cento alla media dei dirigenti dell'indù- stria e dei servizi pubblici e privati. Cimoli ha fatto anche sapere che la dirigenza delle Ferrovie dello Stato non gode di «fringe benefits». L'amministratore delegato, invece, non ha contestato le notizie più volte pubblicate sul suo stipendio che si aggira intorno al miliardo annuo. Cimoli ha dovuto rendere noti questi dati perché la polemica si era fatta ormai aspra. Prima che l'amministratore delegato delle Ferrovie facesse la sua mossa, le agenzie di stampa battevano la notizia che il presidente dei senatori della Sinistra democratica, Cesare Salvi, aveva presentato un'interrogazione al ministro dei Trasporti Burlando per conoscere le «retribuzioni dei dirigenti e dei manager delle Fs». E una dura presa di posizione era venuta anche dal portavoce dei verdi Luigi Manconi, secondo il quale «l'ammontare di questi stipendi è scandalosamente alto». Il leader del «Sole che ride» ha perciò proposto di ridurre quelle retribuzioni. I chiarimenti forniti da Cimoli, comunque, non calmano le acque. Il deputato di Alleanza nazionale Domenico Gramazio, in una dichiarazione, ha chiesto se è vero che «i 15 alti dirigenti nominati dall'at¬ tuale amministratore delegato percepiscono stipendi superiori ai 300 milioni annui, più la tessera permanente di viaggio in prima classe per loro e per i familiari». Non solo: anche i sindacati del settore hanno sollecitato maggiore trasparenza chiedendo che «esca fuori la lista dei dirigenti» delle Ferrovie. Insomma le organizzazioni di categoria vogliono sapere anche i nomi e cognomi di questi manager. Rischia di profilarsi una situazione analoga anche per la tv di Stato. Ieri due senatori del Polo, Riccardo De Corato di An e Massimo Baldini di Fi, hanno sollecitato Storace ad appurare quali siano gli stipendi dei vertici dell'azienda e le retribuzioni dei collaboratori. Il presidente della commissione di vigilanza Rai ha reso noto di aver già provveduto a prendere contatti con il presidente dell'authority sulla privacy Rodotà. «Ho ricevuto assicurazioni - ha spiegato Storace - che fin da lunedi prossimo gli uffici del garante per la riservatezza lavoreranno sulla delicata questione ai fini di una verifica delle priorità che deve avere il meccanismo della trasparenza anche per quanto attiene gli emolumenti percepiti da chi, a qualsiasi titolo, lavora per la Rai». Storace annuncia «Il garante per la riservatezza sta verificando le priorità nel meccanismo della trasparenza per gli emolumenti Rai» Giancarlo Cimoli amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato GLI STIPENDI «DORO» NELLE FERROVIE \ DIRIGENTI : RETRIBUZIONE LORDA 403 RETRIBUZIONE LORDA da 96 a 140 milioni da 140 a 190 milioni da 190 a 240 milioni a 240 a 29< a 290 a 34< Itre 340 mi

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