Falsa una pensione d'invalidità su quattro

Intanto lìnps scarica sui Comuni le carenze per il mancato aggiornamento degli archivi Intanto lìnps scarica sui Comuni le carenze per il mancato aggiornamento degli archivi Falsa una pensione d'invalidità su quattro In mille guariscono dopo i controlli disposti da Ciampi ROMA. E' fasulla una pensione di invalidità su quattro, inoltre - miracolo italiano - appena il ministro Carlo Azeglio Ciampi ha richiesto 1'«autocertificazione» agli invalidi, improvvisamente mille sono «guariti» e 4500 hanno detto di sentirsi «molto meglio». Così, dopo le pensioni ai morti, anche lo scandalo dei falsi invalidi torna agli onori delle cronache. Il Tesoro, dopo aver controllato 65 mila pensionati di invalidità, ha revocato il sussidio a sedicimila persone. Una pensione su quattro era non dovuta. La revoca comporterà per lo Stato un risparmio di 97 miliardi annui. Con la prospettiva di ulteriori crescite. La città con più falsi invalidi è Pisa (65,8%) seguita da Rovigo (57%) e Agrigento (43%). La maglia dell'onestà va invece a Trento: i due soli invalidi controllati dal Tesoro sono realmente tali. Ma i controlli continueranno e arriveranno a quota 150 mila entro l'anno, con un risparmio previsto di 220 miliardi almeno. Quanto alle vicenda delle pensioni ai morti, il giorno dopo «la grande sparata» tutto si è ricomposto secondo un meno allarmante disegno: lo Spi-Cgil, il sindacato dei pensionati che aveva denunciato le pensioni pagate ai defunti in un approfondito studio, ha detto di aver semplicemente constatato il divario tra numero delle pensioni erogate e anziani in vita, senza fornire stime sull'impatto economico del fenomeno. L'Inps, che si è sentito sbattere sul banco degli imputati, ha sciorinato tutti i dati della propria efficienza per dimostrare che sì, il fenomeno esi¬ ste, ma è di proporzioni assai ridotte rispetto a quello stimato, e comunque le prodezze dell'informatica, in via di completo allestimento, produrranno un toccasana anche su quel residuo marginale di rischio. Lo Spi-Cgil, «stupito» dal fatto che la ricerca sia stata recepita come un'accusa all' Inps anche da parte di Uil e Cisl, ha chiarito di «aver volutamente evitato qualunque quantificazione o proiezione economica del fenomeno che era stato rilevato, concentrando le proprie preoccupazioni sulle carenze di dialogo e sulla generale incapacità di incrocio dei dati detenuti dai vari soggetti amministrativi fiscali o previdenziali con gravi conseguenze sul sistema dei controlli». Quanto all'Istituto nazionale di previdenza, per bocca del suo presidente Gianni Billia, ha indicato nelle amminist.ra7.inni comunali, che non comunicano sollecitamente i decessi, il nesso debole dell'intera gestione previdenziale: «Sono loro che devono informarci, e spesso i loro archivi informatici non sono così aggiornati come si dovrebbe». E lì risiede la fonte di tutti gli scandali e dei sotterfugi, che pure ci sono, ma in proporzioni irrisorie rispetto ai dati diffusi dalla Cgil. Per esempio - ha fatto notare ancora Gianni Eillia - nel 1996 su quasi mezzo milione di controlli effettuati sugli ultranovantenni, 24 mila erano i decessi non ancora registrati, ma - a un più attento esame - le vere truffe erano «appena» 170, per un ammontare di settecento milioni di lire. Comunque - anche se più contenuto di quanto si temesse - il fenomeno delle pensioni ai morti esiste e va affrontato come merita, ha fatto notare l'economista Giuliano Cazzola: «Lo studio dello Spi-Cgil è da prendere sul serio perché frutto di una ricerca abbastanza accurata. D'altro canto la risposta fornita dall'Inps, circa le verifiche del sistema previdenziale, non è affatto rassicurante. Quindi il sindacato ha fatto bene a denunciare questo paradosso, ma lo Spi deve stare attento a non lasciarsi andare a facili strumentalizzazioni che mettano a rischio il prosieguo della strada verso una ulteriore ri¬ forma previdenziale». Secondo il sottosegretario al Lavoro (e come Cazzola ex sindacalista) Antonio Pizzinato, il problema si risolve con due interventi. Da una parte costituendo «un'unica anagrafe previdenziale in cui immettere le informazioni di tutte le posizioni», dall'altra «collegando direttamente le anagrafi comunali con quella previdenziale». Che è poi l'istanza dell'lnps. Anche Uil pensionati e Fnp-Cisl sono rimasti perplessi di fronte alla ricerca dello Spi-Cgil e, in una nota congiunta criticano l'iniziativa per i limiti di impostazione e la carenza di proposte concrete. Intanto, da quando il Tesoro ha deciso di controllare gli invalidi titolari di pensione, i «miracoli» si sono moltiplicati: le 65 mila verifiche avvenute tra ottobre e luglio, hanno portato alla soppressione di 16 mila pensioni (un invalido «miracolato» ogni 4), con un risparmio valutabile in 97 miliardi annui che potrebbero salire a 220 una volta completati i controlli previsti. [r. mas.] I FALSI INVALIDI DEL TESORO FALSI INVALIDI SCOPERTI IN OTTO MESI: 16.173 (24,93%) VERIFICHE EFFETTUATE: 64.877 RISPARMIO ANNUO PREVISTO: 97 MILIARDI CLASSIFICA FALSI INVALIDI PER CITTA': 1) PISA 205 SU 321(63,88%) 2) ROVIGO 402 SU 706 (56,94%) CITTA PIÙ' «ONESTI»! TRIESTE (4,10%) E MESSINA (5,39%) BASILICATA ABRUZZO MOUSE CAMPANIA TOSCANA LIGURIA PUGLÌA SICILIA MARCHE LAZIO CALABRIA VENETO UMBRIA LOMBARDIA SARDEGNA EMILIA ROMAGNA FRIULI VEN. GIULIA VALLE D'AOSTA TRENTINO ADIGE 33,0% 29,8% 29,0% 26,9% 26,0% 26,0% 2 £9% ' 25,8% 2£&%.. 24,0% 22,0% 21,0% 21,0% 19,0% 17,0% 15,0% 10,0% non disp. non disp. Oltre cinquemila municipi non sono ancora informatizzati e le comunicazioni sui decessi si «inceppano» tra penne biro e scartoffie Qui accanto l'archivio dell'lnps Nelle due foto a destra il presidente dell'istituto ss smm gianni billia e il ministro per l'Economia jj CaHo'Azeglio Ciampi

Persone citate: Antonio Pizzinato, Carlo Azeglio Ciampi, Cazzola, Ciampi, Gianni Billia, Gianni Eillia, Giulia Valle D', Giuliano Cazzola, Sardegna Emilia Romagna