Nairobi, la folla lincia i poliziotti
Nairobi, la folla lincia i poliziotti Morti due ispettori mentre s'allarga lo sciopero per chiedere democrazia Nairobi, la folla lincia i poliziotti Un dimostrante ucciso nei tumulti contro ArapMoi NAIROBI. Lo scontro politico fra il presidente kenyota Daniel Arap Moi e l'opposizione è sfociato di nuovo in violenze a Nairobi e nei dintorni, con la morte di tre persone. Durante la manifestazione organizzata dall'Assemblea della convenzione nazionale nel centralissimo Uhuru Park (Parco della libertà) della capitale, i dimostranti hanno riconosciuto un poliziotto in borghese e l'hanno ucciso a forza di botte. Un altro ispettore è stato lapidato dalla folla che aveva bloccato una strada a Kiambu (10 km a Nord di Nairobi) e un dimostrante è stato ucciso da una pallottola sparata dagli agenti. In Kenya è in corso lo sciopero generale indetto dall'Assemblea, un cartello che riunisce partiti, organizzazioni civiche e esponenti religiosi impegnato da quattro mesi in una dura battaglia per radicali riforme politiche e giuridiche. Il 7 luglio scorso nove persone furono uccise quando la polizia disperse con la violenza le manifestazioni organizzate in sette città. Anche stavolta il ministro del Lavoro Philip Masinde ha dichiarato illegale lo sciopero e ha ordinato alla polizia di «garantire l'ordine e il regolare svolgimento delle attività lavorative». Martedì l'Assemblea aveva dato a Moi due giorni di tempo per accettare l'apertura di un tavolo negoziale ed evitare lo sciopero. L'opposizione vuole che il Presidente sospenda i preparativi per le elezioni parlamentari fino a quando non sarà raggiunto un accordo sulle riforme e che ritiri le proposte avanzate dal governo per il riassetto del sistema politico e giuridico. Alcune delle leggi di cui l'Assemblea chiede l'abrogazione risalgono all'epoca del dominio coloniale britannico; quella elettorale sembra disegnata su mi¬ sura per il settantatreenne Moi, al potere da 19 anni e alla ricerca di un altro mandato quinquennale, e la sua Unione nazionale africana. Ma non tutti i leader dell'opposizione hanno appoggiato l'iniziativa dello sciopero. Seppure con motivazioni diverse, Kenneth Matiba e Gitobu Imanyara, massimi esponenti di due fazioni rivali del Forum per la restaurazione della democrazia, si sono dichiarati contrari. Lo sciopero è stato osservato in varia misura nelle diverse città. A Nairobi molti negozi sono rimasti chiusi, mentre le fabbriche e gli uffici pubblici hanno funzionato normalmente. A Mombasa lo sciopero ha avuto scarso seguito, probabilmente a seguito dei sette morti registrati lo scorso 7 luglio durante una carica di polizia contro dimostranti dell'opposizione. lAg-Ap-Ansa-Reuter]
Persone citate: Daniel Arap Moi, Kenneth Matiba, Philip Masinde
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