Sui monitor in un'ora roulette da 2000 miliardi

Sui monitor in un'ora roulotte fio 2000 miliardi Sui monitor in un'ora roulotte fio 2000 miliardi MILANO. Poco più di un'ora prima della fine della giornata si scatena il finimondo. Dalla City piove una raffica di ordini di vendita un po' su tutto: i futures dei Btp, i titoli, soprattutto il «Fib-30», il termometro più sensibile della febbre speculativa. Da Parigi, via Londra, incurante delle indiscrezioni sentite da Berlino, la voce dell'improvvisa malattia di Herr Kohl provoca i suoi effetti, a suon di miliardi anche sui terminali milanesi della grande finanza globale. E sui monitor della Caboto, scuderia Ambroveneto, il prezzo del contratto Fib scende, all'improvviso, da quota 23.300 lire a 22.600. Detta così sembra poca cosa. Ma per chi ha puntato sulla ripresa dei listini, il giorno dopo del gran rifiuto della Bundesbank ad alzare i tassi, sono guadagni che sfumano, miliardi che evaporano nel giro di minuti. Che tempesta... «Macché, non piove ancora. Diciamo che eravamo abituati ad un cielo senza nuvole, sereno. E adesso, qualche nuvoletta c'è...», replica Alessandro Fugnoli, lo strategist della società di piazza Cadorna, dove monitor e reti telefoniche hanno rivoluzionato quella che fu la sede della Pirelli guidata da Leopoldo. Qui il grande gioco non conosce soste. E chi è andato in vacanza nel mondo dei guru? «Qualche giorno a luglio - confessa Fugnoli che ogni giorno legge, decifra e digerisce tutti gli input in arrivo da agenzie, centri studi, e giornali di tutto il mondo - ma a Londra ora ci sono tutti. Troppo nervosismo, nessuno si fida ad andare via...». Solo nel circuito di Piazza Affari finiscono così più di 2 mila miliardi in una giornata sola, il doppio della media. E a questo si deve aggiungere il gigantesco confronto sul mercato dei cambi e dei futures sui Btp. no, di questi tempi, dispone di margini di sicurezza per proteggersi dai rischi di un'inversione di tendenza...». Per questo, spiegano i tecnici, il mercato è così nervoso. Tutti a vendere (o a comprare) alla prima novità politica, al primo dato in controtendenza in arrivo dalle statistiche Usa o da quelle tedesche. Non è tempo di acquisti selettivi, alla caccia del titolo buono. Tra qualche settimana, magari, tornerà di moda accodarsi alle gesta dei grandi scalatori, tipo Giribaldi o la Tassara, impegnata nella sfida a Falck. Oppure per correr dietro al Credito Romagnolo, pedina essenziale, sussurrano i guru della finanza, nei riassetti degli equilibri di controllo dell'universo Credit. Per ora il Rolo sale, sale fino a venir rinviato per eccesso di rialzo. Ma il caso vuole che il titolo venga chiamato nel bel mezzo della «tempesta Kohl» e rimedia un prezzo al ribasso, lo 0,25 in meno. Nessuno, insomma, s'impegna più di tanto, a Milano come alla City o nella stessa Wall Street. Anche lì, più che il clamore delle nozze tra Microsoft e Apple, sembra pesare il facto che i grandi dirigenti di Morgan Stanley hanno venduto i pacchetti azionari di loro proprietà... Tutto è legato al conflitto tra rialzisti e ribassisti sul dollaro. «I primi - spiega da Londra l'economista Andrea Delitala - puntano sulla forza dell'economia Usa, i secondi sul deficit strutturale della bilancia commerciale Usa. E in Germania, per giunta, c'è il rischio che si scateni la guerra tra politici, favorevoli ad un marco che spinga l'export, e la banca centrale». Nell'attesa i guru puntano un po' qua e un po' là. E non si fidano ad andar in vacanza. Voci su un presunto rinvio a giudizio di Prodi per l'inchiesta Cirio. Sulle piazze internazionali si diffondono anche voci di un rinvio di due anni dell'Urne e la Bundesbank deve smentire Voci su Italia declassata da S-PeMoody's.

Persone citate: Alessandro Fugnoli, Andrea Delitala, Fugnoli, Giribaldi, Herr Kohl, Kohl, Morgan Stanley, Prodi, Tassara

Luoghi citati: Berlino, Germania, Italia, Londra, Milano, Parigi, Usa