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«Scomunica automatica» «Scomunica automatica» Monsignor Riboldi: boss siete fuori della Chiesa NAPOLI. Ammazzano senza preoccuparsi della polizia né della legge. Ma forse non temono neppure un castigo divino, gli uomini della camorra che stanno firmando con il sangue le loro imprese. Anche il vescovo di Acerra Antonio Riboldi sa bene che una predica o una invettiva pronunciata dall'altare difficilmente riusciranno ad aprire i cuori di quanti per mestiere sanno solo uccidere, come gli assassini che martedì sera hanno massacrato in casa padre e due figli di un clan rivale. Ma non per questo don Riboldi ha rinunciato a far sentire la sua voce: chi è legato direttamente o indirettamente alla camorra - ha detto - si pone al di fuori della comunione della Chiesa ed è di fatto scomunicato. Anche se non vi è stata una pronuncia «formale» in tal senso. Nessuna distinzione di ruoli, tra chi è organico ai clan e chi è soltanto un fiancheggiatore: «I camorristi non possono essere ammessi all'eucarestia o ad altri sacramenti, né tantomeno fare altri gesti ecclesiali come essere padrini o madrine». Il vescovo ha affrontato anche il tema del pentimento, da intendersi questa volta nel senso più puro del termine. «Se un camorrista si pente di un omicidio può essere assolto solo da un vescovo e non da un comune prete». Don Riboldi ha spiegato con esempi propri i dettami del nuovo catechismo della Chiesa cattolica che annovera l'omicidio tra i peccati «che gridano vendetta davanti a Dio» collocando i responsabili fuori dalla comunità ecclesiale. La polizia all'alba di ieri è intervenuta con 500 uomini nel quartiere di San Giovanni a Teduccio dove c'è la roccaforte del clan Formicola ritenuto autore dell'agguato in casa Altamura. Gli agenti hanno perquisito decine di abitazioni, identificando una cinquantina di pregiudicati e sottoponendone sette all'esame dello «Stube». E hanno divelto le impalcature di ferro collocate dai camorristi proprio per ostacolare l'accesso alle forze dell'ordine. [e.l.p.] Monsignor Riboldi Monsignor Riboldi