Nel centro di via Taggia alloggio a pagamento
Accoglienza agli extracomunitari, nuovi criteri Accoglienza agli extracomunitari, nuovi criteri Nel centro di via Taggia alloggio a pagamento Il centro di accoglienza di via Taggia 7, dal primo gennaio 1998 al 31 dicembre 1999, ossia nei prossimi due anni alla vigilia del terzo millennio, sarà gestito da ditte, istituzioni, fondazioni, associazioni riconosciute e non, cooperative, ragruppamenti e consorzi per immigrati. L'ha stabilito ieri la giunta comunale su proposta dell'assessore ai Servizi sociali, Stefano Lepri, che ha deciso di indire una gara, mediante appalto-concorso, per l'affidamento del servizio nei 24 mesi che precedono il Duemila, a cominciare, come detto, dal primo gennaio 1998. Tra le novità, gli immigrati accolti in questa struttura, ospitata nella scuola media «Dogliotti», dovranno pagare una quota di partecipazione alle spese che verranno sostenute a suo favore. In tal modo otterranno dalla ditta o dall'organismo (istituzione, associazione, cooperativa o consorzio) che vincerà l'appalto un sostegno per la ricerca della casa in collaborazione con i servizi assistenziali cittadini esistenti. Oltre al centro di accoglienza di via Taggia, a Torino esiste una seconda struttura nell'ex scuola «Ariosto» di via Negarville 30/2, dove il regime di prima accoglienza (della durata massima di un anno come prevedono i regolamenti) resta inalterato. Come inalterato resta il fatto (anche nel centro di prima accoglienza in via Taggia) che gli ospiti extracomunitari devono essere in possesso di regolare permesso di soggiorno, di occupazione o di una fonte di reddito certa. L'assessore, nel corso della giunta, ha precisato che la regolamentazione dell'ingresso e del soggiorno nel territorio nazionale di cittadini di Paesi non appartenenti a Stati aderenti all'Unione europea, ha consentito al Comune di regolarizzare sull'intero territorio provinciale undicimila stranieri extracomunitari, che al 30 giugno scorso risultano essere complessivamente circa venticinquemila.
Persone citate: Ariosto, Dogliotti, Stefano Lepri
Luoghi citati: Torino
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