Superman Johnson diventa ragioniere

27 Sorpresa nel giavellotto (Zelezny ko), rischia Pedroso nel lungo, però il re dei 400 è sempre Mike Superman Johnson diventa ragioniere Non è al top, ma dosa le forze e azzecca la tattica vìncente ATENE DAL NOSTRO INVIATO La vittoria più bella è sempre l'ultima e per Michael Johnson si tratta, indubbiamente, anche della più sofferta: il bi-campione olimpico sapeva fin troppo bene di non essere al massimo della condizione, che il suo motore non gli avrebbe consentito di spingere come le altre volte e di conseguenza ha dovuto fare i suoi calcoli per imporsi nei 400. Sapeva che un tempo di poco superiore ai 44", ma non oltre i 44" 15-44"20, gli avrebbe garantito il successo, quel 7° oro ai Mondiali che lo pone in rampa di lancio, con la 4 x 400 che correrà domenica, per eguagliare il record di successi di Lewis, 8 volte primo nelle gare iridate. Johnson è quindi partito guardingo, mentre il britannico Thomas si scatenava come ima furia cercando di creare i presupposti per avvicinare, e magari migliorare, l'ormai vecchio primato continentale del tedesco Schoenlebe (44"33 nel 1987). «Sapevo che il britannico voleva passare ai 200 in 21" - dirà poi il texano - e non mi sono preoccupato: era logico che prima o poi sarebbe scoppiato». E difatti, dai 300 metri in poi, Thomas ha pagato. Sull'ultimo rettilineo Johnson è entrato in terza posizione, dietro anche all'ugandese Kamoga, l'intruso di una finale con quattro statunitensi e tre britannici. La rimonta di Michael si è compiuta in una ventina di metri: poi, una volta avanti agli altri, ha badato a controllarsi, per non rischiare di imballarsi e compromettere la gara perfetta che stava conducendo. E, come riesce ai campioni veri quando ragionano con la testa e non solo con il cuore o con le gambe, ha mantenuto il vantaggio fino al traguardo dove Kamoga ha suggellato la sua ottima stagione con il secondo posto, contenendo il ritorno di Washington, ventunenne interessantissima novità degli States. Quanto sofferta sia stata la vittoria per Johnson, che si era bloccato il 31 maggio a Toronto durante la miliardaria sfida con Bailey sui 150 metri e si era poi ripresentato in pista a fine giugno, sui 400 a Parigi, rimediando una pesante sconfitta dopo una serie di 58 gare vincenti, è testimoniato anche dal minimo distacco, 25 centesimi, inflitto al secondo arrivato. Nei suoi precedenti successi, Doublé Mike aveva scavato piccoli abissi, tra sé e il rivale più vicino: 48 centesimi ai Mondiali di Stoccarda '83, 83 a quelli di Goteborg e ben 92 nella finale olimpica di Atlanta. Il rischio di non poter partecipare ai Mondiali deve aver fatto trascorrere notti bianche a Michael Johnson che, ancora una volta, può ringraziare Nebiolo: lo scorso anno perché aveva modificato l'orario dell'Olimpiade permettendogli così di correre sia i 200 sia i 400, quest'anno per la wild card assegnatagli in quanto campione uscente, grazie alla quale ha potuto far parte della squadra statunitense pur senza aver partecipato ai trials. La maglietta, con sopra riprodotto Superman, sventolata durante il giro d'onore, probabilmente non è solo una simpatica trovata ma anche l'immagine di come doveva sentirsi questo grandissimo campione, vincitore a dispetto delle vicissitudini degli ultimi due mesi. Il resto della giornata ha regalato gloria a molti - sono già 23 i Paesi che compaiono nel medagliere, mentre l'Italia continua ad arrancare - ma anche cocenti delusioni come quella del ceco Zelezny, sconfitto per la prima volta in una grande gara del 1992: anzi, nella sua balordissima giornata («Proprio non riuscivo a lanciare in maniera civile») è finito nono, lasciando via libera al sudafricano Cor- bett, già iridato juniores nel 1994, e alla gioia dei greci che, finalmente, hanno riempito lo stadio per applaudire il bronzo conquistato da Gatzioudis. Meno netto del previsto il successo di Pedroso nel lungo, apprezzabile quello della portoghese Sacramento nei 1500 dove la grande novità è stata la ventenne svizzera Weyermann, terza. Per il Kenya, invece, primo successo al feniminile con la Barsosio che, sui diecimila, ha bruciato con un lungo sprint la favorita Ribeiro. In questa gara, nono posto per Silvia Sommaggio, finora tra i pochi elementi della squadra italiana ad essersi guadagnata la sufficienza. Se, infatti, la Sommaggio si è difesa discretamente, la giornata degli altri azzurri deve registrare, prima di tutto, l'eliminazione di Longo nei quarti degli 800, in una batteria dove tra l'altro era venuto meno all'ultimo momento un rivale pericoloso come il kenyano Benson Koech. Il padovano ha corso male e a 150 metri dal traguardo era già praticamente escluso dalla lotta per le tre piazze che promuovevano in semifinale. Senza gloria anche la giornata per Rosolen e Barbarino (rispettivamente peso e 400 hs femminili), fuori subito, mentre la Maffeis ha superato la qualificazione nel disco. Infine Poserina, ben al di sotto dei suoi limiti dopo le primi 5 prove del decathlon. Giorgio Barberis Ha dato ragione a Nebiolo che ha inventato per lui il ripescaggio «Sapevo che Thomas non poteva sostenere quel ritmo» HlAAF World Championships : Amtuys'S7 'E antaggio fino al traguardo dove Kamoga ha suggellato la sua ottima stagione con il secondo posto, ontenendo il ritorno di Washinton, ventunenne interessantissima novità degli States. Quanto sofferta sia stata la vitoria per Johnson, che si era blocato il 31 maggio a Toronto durane la miliardaria sfida con Bailey ui 150 metri e si era poi ripresenato in pista a fine giugno, sui 400 Parigi, rimediando una pesante confitta dopo una serie di 58 gare incenti, è testimoniato anche dal minimo distacco, 25 centesimi, inflitto al secondo arrivato. Nei suoi recedenti successi, Doublé Mike veva scavato piccoli abissi, tra sé il rivale più vicino: 48 centesimi i Mondiali di Stoccarda '83, 83 a quelli di Goteborg e ben 92 nella fiale olimpica di Atlanta. Il rischio di non poter partecipae ai Mondiali deve aver fatto tracorrere notti bianche a Michael ohnson che, ancora una volta, uò ringraziare Nebiolo: lo scorso nno perché aveva modificato l'oario dell'Olimpiade permettendoli così di correre sia i 200 sia i 00, quest'anno per la wild card assegnatagli in quanto campione uscente, grazie alla quale ha potuto far parte della squadra statunitense pur senza aver partecipato ai trials. La maglietta, con sopra riprodotto Superman, sventolata durante il giro d'onore, probabilmente non è solo una simpatica Ha dato ragione a Nebiolo che ha inventato per lui il ripescaggio «Sapevo che Thomas non poteva sostenere quel ritmo» trovata ma anche l'immagine di come doveva sentirsi questo grandissimo campione, vincitore a dispetto delle vicissitudini degli ultimi due mesi. Il resto della Per Johnson 7° oro Iridato giornata ha regalato gloria a molti - sono già 23 i Paesi che compaiono nel medagliere, mentre l'Italia continua ad arrancare - ma anche cocenti delusioni come quella del ceco Zelezny, sconfitto per la prima volta in una grande gara del 1992: anzi, nella sua balordissima giornata («Proprio non riuscivo a lanciare in maniera civile») è finito nono, lasciando via libera al sudafricano Cor- Ili: .... •,. . , .Vii': PKÌ benila finriepebrda1500 dove la grala ventenne svizterza. Per il Kensuccesso al fenisosio che, sui dieto con un lungoRibeiro. In quessto per Silvia Stra i pochi elemitaliana ad essesufficienza. Se, infatti, la Sfesa discretamengli altri azzurrprima di tutto,Longo nei quartbatteria dove trameno all'ultimole pericoloso comson Koech. Il pmale e a 150 mera già praticamlotta per le tre pvevano in semifSenza gloria per Rosolen e Bvamente peso e fuori subito, mesuperato la quasco. Infine Poserdei suoi limiti dve del decathlonG Per Johnson 7° oro Iridato