Rigori viola

Rigori viola Rigori viola La Fiorentina beffa la Lazio FIRENZE. Sfida a distanza: un centinaio di chilometri di asfalto ed ecco una delle risposte del nostro campionato al match Ronaldo-Baggio. Siamo a Firenze, per il Memorial Cecchi Gori, tre partite di 45' nel classico girone all'italiana, con il Gremio (squadretta di secondo livello brasiliana), la Lazio e ovviamente i viola del debuttante (al «Franchi») Malesani. L'ex I tecnico del Chievo ed EriI ksson, per tenere alto l'intesa resse nascondono le rispettive squadre in attesa del faccia a faccia. E così i più attesi, appunto gli avversari a distanza di Baggio e Ronaldo, ovvero Mancini e Batistuta restano in frigorifero fino al terzo, decisivo match. I primi due, con il Gremio, sono più che una formalità. La Lazio segna con Boksic e poi con Signori (che prima però si fa parare un rigore), ma solo nella seconda parte della gara, visto che prima soffre l'assenza della fantasia di Mancini. Più o meno la stessa cosa succede alla Fiorentina che oltre a Batistuta rinuncia a Rui Costa, faro indiscutibile del gioco viola. Comunque anche la Fiorentina sbriga la faccenda-Gremio: 1 -0 con gol di Oliveira già al 6'. Così le due squadre arrivano allo scontro finale, ovviamente con Mancini e con Batistuta. Entrambi non sono al top della condizione. In particolare l'argentino, che esce da un'estate di veleni, contrasti, minacce, addii annunciati e poi vaporizzati. E' pesante e imballato però ha un conto in sospeso con Ronaldo. E' stato il brasiliano a «soffiargli» l'Inter, è il brasiliano ad attirare l'attenzione del mondo, lui che è convinto di essere il più forte bomber in circolazione. Batistuta vuol tornare il re del gol. Mancini è altrettanto motivato, anche lui nel recente passato ha «perso» l'Inter, ora vuol dimostrare di essere grande anche lontano da Genova. L'ex sampdoriano cerca di deliziare ponendosi alle spalle di Boksic e Signori; Batistuta al 21' scarica un bolide di rabbia che solo Nesta riesce a deviare salvando Marchegiani e poi spara bordate su punizioni da 30 metri. Al 23' colpisce da posizione impossibile, Marchegiani si salva, anche grazie all'aiuto del palo. Nel frattempo Mancini non sta a guardare, non si limita a costruire per gh altri: al 26', con un guizzo di testa, colpisce la traversa. E non dimentica mai di polemizzare con l'arbitro. I gol, però, arrivano da Negro, lui che di vendette non ne ha da consumare (27'), e da Flachi (28') un ragazzino della periferia di Firenze che non vuole andare in un altro club e rifiuta ogni trasferimento. Per la cronaca, poi, il torneo si decide ai rigori: vincono i viola; per la Lazio sbagliano Casiraghi, Rambaudi e Jugovic Né Mancini, né Batistuta hanno bisogno di andare al dischetto. Alessandro Rialti

Luoghi citati: Firenze, Genova, Lazio