Delitto Ruotolo Scarcerato presunto killer

Delitto Ruotilo Delitto Ruotilo Scarcerato presunto killer NAPOLI. E' stato scarcerato ieri per «sopravvenuta mancanza di indizi» Gennaro Ciriaco, arrestato il 18 giugno scorso come uno dei presunti killer della sparatoria di salita Arenella durante la quale fu uccisa Silvia Ruotolo. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari Raffaele Marino, che ha accolto le richieste dei pm della Dda Carlo Visconti e Luigi Gay. A quanto si è appreso, il prowedimento è collegato alle rivelazioni fatte da Rosario Privato, un altro presunto killer arrestato nell'ambito dell'inchiesta, che sta collaborando con la giustizia. Privato avrebbe escluso la presenza di Ciriaco difeso dagli avvocati Vanni Cerino e Sebastiano Giaquinto - nel «commando» del clan Alfano, che in salita Arenella aprì il fuoco contro gli esponenti del clan rivale dei Cimmino-Caiazzo. A scagionare Ciriaco era stato nella fase iniziale delle indagini anche il pregiudicato Vincenzo Cacace, che confessò agli investigatori di aver partecipato all'agguato. Cacace, tuttavia, ha in seguito ritrattato. L'ordinanza di custodia nei riguardi di Ciriaco era stata confermata nei giorni scorsi dal tribunale del riesame che, a quanto si è appreso, non aveva tenuto conto delle dichiarazioni di Cacace proprio in seguito alla sua ritrattazione. Le dichiarazioni di Privato, che nega il coinvolgimento di Ciriaco nella sparatoria, sarebbero state aUa base dell'iniziativa dei pm di chiedere la scarcerazione. Della sparatoria di salita Arenella sono attualmente accusati il boss del Vomero Giovanni Alfano, indicato come mandante, nonché i presunti sicari Rosario Privato, Raffaele Rescigno e Vincenzo Cacace. La squadra mobile sta cercando un altro presunto killer nei cui riguardi già sarebbe stata emessa un'ordinanza di custodia. L'accusa nei confronti di Ciriaco si fondava in particolare sulle dichiarazioni di Luigi Filippini, un pregiudicato ferito l'I 1 giugno durante la sparatoria che costò la vita anche a un altro pregiudicato, Salvatore Raimondi. Nei giorni scorsi gli avvocati Giaquinto e Cerino avevano presentato una richiesta di scarcerazione sostenendo, tra l'altro, «l'infondatezza» delle accuse fatte da Filippini. In particolare quest'ultimo aveva affermato di aver riconosciuto Ciriaco come componente del commando di sicari in quanto era una persona a lui nota come venditore di sigarette di contrabbando. Dagli accertamenti sollecitati dai legali, tale circostanza si sarebbe rivelata non vera. [e. 1. p.]

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