Nove colpi per un giallo

In un altro agguato ad Acerra i sicari hanno ferito tre persone davanti a un bar Nove colpi per un giallo Assassinata davanti al figlio Il padre della donna era stato ammazzato nell'83 a Torino con le stesse modalità Il marito è stato condannato all'ergastolo per il sequestro Crosetto CALABRIA SENZA PACE U REGGIO CALABRIA NA donna attesa sotto casa da un killer. Nove colpi di pistola, che non le hanno lasciato scampo. Il figlio, di 16 anni, è rimasto ferito, ma in modo lieve. Scene da un delitto, consumato nelle primissime ore di ieri a Bovalino, Calabria. Calabria, anche se tante circostanze sembrano proiettare l'omicidio a Torino. Lei si chiamava Annunziata Marrabella, aveva 35 anni, due figli e un marito, Domenico Grasso, che non aveva a casa da otto anni. Dall'anno in cui, cioè, finì in carcere per scontare un ergastolo inflittogli per il sequestro di Lorenzo Crosetto, l'imprenditore torinese rapito nel 1983 e trovato morto, un mese dopo, in una zona di campagna dell'Astigiano. E a Torino si trova un altro dei fantasmi che sembrano aleggiare su questo delitto, ancora per molti versi inspiegabile. C'è una circostanza che sembra aver accomunato, non si sa fino a che punto casual- mente, il destino di Annunziata Marrabella con quello del padre, Carmelo, assassinato a gennaio del 1983, a Torino, in via Oropa, anche lui mentre rincasava, anche lui mentre tornava, .a tarda sera, a casa, in compagnia di un figlio. E anche quel lontano giorno di 14 anni fa il killer sparò nove colpi. Esattamente quanti ne ha scaricati, da una semiautomatica 7,65, ieri, lo sconosciuto che con il volto camuffato ha atteso che Annunziata (erano all'incirca le 3) rincasasse con il figlio Paolo, dopo aver passato la serata in paese, vi- vendo le sue ultime ore in una gelateria. Le ha sparato alla schiena, e poi alla testa. Sotto gli occhi del figlio, paralizzato dal terrore. Il giovane è stato colpito soltanto alle gambe (ne avrà per 25 giorni), nonostante si trovasse ad appena un metro dalla madre che, sarebbero convinti gli investigatori della polizia di Stato, era il solo obiettivo dell'agguato. Di ipotesi, nelle ore successive al delitto di Bovalino, se ne sono fatte tante. «Stiamo lavorando su ogni pista credibile», dicono al polo investiga- tivo della polizia di Stato di Siderno, anche se negano che ci siano elementi che consentano di privilegiare la pista dell'omicidio passionale. Eppure in paese se ne continua a parlare. E si dice di una relazione sentimentale che la donna avrebbe allacciato da tempo. «Solo voci, stiamo lavorando, e comunque non ci sono fatti concreti che possano farci privilegiare la pista del delitto passionale», dicono gli inquirenti. Un giallo, insomma. Un giallo con tante maledizioni quante sono le circostanze che paiono riportare al¬ l'uccisione di Carmelo Marrabella, e alle modalità con le quali venne posta fine alla sua vita avventurosa, passata in parte in Calabria, in parte a New York, e in parte in Piemonte, a importare la radica dalla Francia per la costruzione di pipe. E da Torino, sulla rotta per la Calabria, si passa da Rebibbia, dove il marito di Annunziata Marrabella sta scontando il carcere a vita per uno dei sequestri di persona (con omicidio) nei quali gli investigatori lo ritengono implicato. Negli anni successivi all'arresto di Domenico Grasso (considerato vicino alla cosca Nirta-Romeo), i rapporti tra Annunziata Marrabella e i parenti del marito, a Bovalino, pare siano andati deteriorandosi. Un fatto persino comprensibile, alla luce di quel destino che allontanò per sempre lui, condannato all'ergastolo, e lei, «vedova bianca» ad appena 27 anni. Rocco Valenti La vittima Annunziata Marrabella

Persone citate: Annunziata Marrabella, Carmelo Marrabella, Crosetto, Domenico Grasso, Lorenzo Crosetto, Nirta, Rocco Valenti