Missione impossibile sulla Mir

Missione impossibile sulla Mir In tilt anche il sistema di ossigenazione, si sopravvive bruciando pastiglie Missione impossibile sulla Mir Partono due superastronautiper ripararla MOSCA NOSTRO SERVIZIO Prima della partenza si sono fatti la banja, la sauna russa, e poi si sono guardati - come tutti i cosmonauti russi da Gagarin in poi - il film «Sole bianco del deserto», una sorta di western sovietico nel quale un comandante dell'Armata Rossa sconfigge da solo orde di nemici della rivoluzione. Sono partiti ieri alle 19,36 ora di Mosca, con il decollo del missile «Sojuz» trasmesso in diretta tv come a sottolineare l'importanza nazionale della loro missione. Missione di salvataggio, com'è già stata battezzata da tutti: il compito dei cosmonauti Anatolij Soloviov e Pavel Vinogradov è Matti quello di salvare la stazione orbitante «Mir». Che nel frattempo continua a regalare una brutta sorpresa dietro l'altra. Ieri per l'ennesima volta è andato in tilt il sistema di ossigenazione «Electron». Nei giorni scorsi era stato spento per rispar¬ miare energia, ma poi si è rifiutato di rimettersi in moto. «Niente di grave», hanno commentato dal Centro di controllo terrestre, «è già successo mille volte». Per il momento comunque gli inquilini della Mir vanno avanti a cartucce che bruciano esalando ossigeno. Il nuovo guasto della ormai malandata - è in orbita da 11 anni invece dei 5 previsti - stazione passa comunque in secondo piano rispetto alla grandiosa impresa che devono tentare Soloviov e Vinogradov. Il loro compito consiste nel liquidare le conseguenze della collisione tra la Mir e il cargo «Progress», avvenuta il 25 giugno scorso. Da allora uno dei cinque moduli della stazione, «Spektr», è depressurizzato e sigillato ermeticamente e i quattro pannelli solari che portava sono, stati staccati, gettando la stazione in una drammatica crisi di energia. Per portare a termine la missione di salvataggio sono stati scelti gli uomini migliori: Anatolij Solo¬ viov ha al suo attivo cinque voli spaziali e ben nove passeggiate, mentre il suo compagno, alla prima esperienza, è però considerato un brillante ingegnere. Sostituiranno l'equipaggio precedente, che probabilmente passerà alla storia come quello che ha combinato più disastri nello spazio. Che ora tocca riparare ai due nuovi mquilini della Mir. Il destino della stazione si deciderà il 20 agosto prossimo, quando Soloviov e Vinogradov indossando le tute spaziali, apriranno i sigilli dello Spektr e vi entreranno. In cinque ore dovranno ricollegare tutti i cavi elettrici recisi. Poi dovranno farli passare attraverso una porta a chiusura stagna e risigillare il modulo danneggiato. Questa operazione ridarebbe alla Mir l'energia di tre pannelli solari (il quarto è distrutto irrimediabilmente) e aprire la strada al proseguimento delle riparazioni. Soloviov giudica il livello di difficoltà di questa prima parte della missione come «medio o basso». Ma in realtà l'intervento è delicato. Gli esperti temono soprattutto per le sostanze tossiche e i frammenti delle apparecchiature prodotti dalla collisione. Basta un contatto casuale, una piccola lacerazione della tuta spaziale, e la morte sopraggiunge in un istante. Se poi tutto andrà bene, il prossimo appuntamento con il destino per la Mir è atteso per il 3 settem- 14 AGOSTO: TSIBLIYEV EIAZUTKIH ENTRANO NELLA S0YUZ-TM2S [AGGANCIATA SUL LATO ANTERIORE] E TORNANO SULLA TERRA SOYUZ-TM26 LA GRANDE MANOVRA IN ORB5TA 1 AGOSTO: LA NUOVA ARRIVATA SOYUZ-TM26 SI AGGANCIA Al KVANT [SUL IATO POSTERIORE] SOYUZ-TM26 6 AGOSTO* IL CARGO PROGRESS, ORA AGGANCIATO POSTERIORMENTE AL MODULO KVANT, VIENE STACCATO - PROGRESS 1S AGOSTO: IL NUOVO EQUIPAGGIO E MIKE FOALE SALGONO SULLA &> SOYUZ-TM26, SI SGANCIANO DALKVANT E SI RIAGGANCIANO SUI LATO ANTERIORE 16 AGOSTO: IL PROGRESS SI RIAGGANCIA ALKVANT

Persone citate: Anatolij Soloviov, Gagarin, Mike Foale, Pavel Vinogradov, Soloviov, Vinogradov

Luoghi citati: Mosca