Le Poste perdono il ministero e presto diventeranno Spa «Gsm a settembre il terzo gestore» di Roberto Ippolito

6sin> a settembre il terrò gestore 6sin> a settembre il terrò gestore Le Poste perdono il ministero e presto diventeranno Spa ROMA. Furono famosi. Molto popolare è stato il socialdemocratico Michele Di Giesi grazie alle assunzioni di postini. Forse meno popolare è stato il repubblicano Oscar Mammì, autore della legge sulle televisioni con la spartizione Rai-Fininvest. E non sono certo passati inosservati democristiani del calibro di Antonio Gava, Remo Gaspari o Clelio Darida. E per finire c'è Antonio Maccanico: è lui l'ultimo ministro delle Poste. Proprio l'ultimo: dal primo agosto il ministero di cui ha la responsabibtà ha cambiato nome, diventando ministero delle Comunicazioni. Scompare il riferimento alla parola poste (sempre più antiquate e sempre più ansimanti). E la parola comunicazioni rispecchia meglio la realtà: qui si trattano soprattutto gli affari delle televisioni e quelli delle telecomunicazioni. Il cambiamento di nome è stato deciso con la legge che ha istituito l'Autorità di garanzia delle comunicazioni, cioè l'organismo unico che dovrà tutelare operatori, investitori e utenti sia per il mercato tv che per quello delle telecomunicazioni, ormai intrecciati. Spiega Maccanico, che ieri ha tenuto una conferenza stampa: «La nuova denominazione del ministero comporta un profondo cambiamento nella sua missione. Sarà esaltata la funzione di elaborazione delle strategie di sviluppo della società dell'informazione, mentre l'attività di regolamentazione è destinata a passare all'authority». Un'attività che si presenta molto delicata: una serie di competenze dell'authority (che comincerà a funzionare appena il governo nominerà il presidente e il Parlamento eleggerà gli otto componenti) è stata indicata ieri mattina dal Consiglio dei ministri che ha approvato il regolamento del ministero che attua le direttive europee sulle telecomunicazioni. Il regolamento, assicura Maccanico, «mette l'Italia all'avanguardia nella normativa per la completa liberalizzazione del mercato e così l'Italia sarà pronta per l'appuntamen- Antonio Maccan co to del primo gennaio 1998» quando la concorrenza nel continente sarà ammessa a tutto campo. Con la nuova disciplina, c'è in pratica il via Ubera alla gara per il terzo gestore dei telefonini e alla commercializzazione del dect (il telefonino da città, cioè l'estensione della rete fissa con apparecchi senza fili). Dopo tanti rinvìi, Maccanico assicura che sarà divulgato entro settembre il bando di gara per ammettere nella gestione dei telefonini una nuova società (che si affiancherà alla Tim e all'Omnitel). Il terzo operatore adotterà il nuovo standard des 1.800 che si aggiungerà quindi a tacs e gsm. Sulla carta esistono già due candidati: l'abbinata Enel-Deutsche Telekom e la cordata MediasetBt-Bnl-Eni-Telenor-Teledanmark. Ugualmente entro settembre dovrebbe essere data la possibilità di offrire il servizio dect a chi lo richiederà. Non è però ancora stato deciso se la Telecom Italia dovrà creare una società limitata a occuparsi di questa attività o se sarà sufficiente la sua separazione contabile. Il regolamento approvato ieri riguarda l'esercizio e la fornitura di reti, l'interconnessione delle reti pubbliche, le condizioni di accesso, l'autorizzazione per gestire servizi dalla telefonia vocale, l'installazione di apparecchiature, le omologazioni, la protezione dei dati e la riservatezza delle reti. L'apertura del mercato delineata ieri, secondo i piani del governo guidato da Romano Prodi, precede di poco la privatizzazione della Telecom. In programma per l'autunno, il collocamento delle azioni è possibile in seguito all'istituzione dell'authority. E le poste? Un comitato dei ministri, presieduto da Prodi e formato da Maccanico e dal ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, ha messo a punto una direttiva per arrivare al risanamento della malandata azienda e la sua trasformazione in società per azioni. La questione sarà affrontata dopo le ferie. Roberto Ippolito Antonio Maccanico

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