SPULCIANDO FRA GLI EMENDAMENTI

Il Senato raccoglie in 774 pagine le proposte di modifica della seconda parte della Costituzione CURIOSITÀ' Il Senato raccoglie in 774 pagine le proposte di modifica della seconda parte della Costituzione SPULCIANDO FRA GLI EMENDAMENTI AROMA GGIUNGERE due punti, sopprimere le virgole, sostituire l'aggettivo, cambiare la parola. E sì, nel cuore di ogni deputato italiano alberga una maestrina con la penna rossa e blu. Ma guai a dirglielo, però: loro sono convinti che, invece, nel fondo di ogni eletto dal popolo sonnecchi un fine giurista. Il vero colpo di scena, a leggere le 774 pagine in cui gli uffici addetti del Senato han rilegato gli emendamenti agli emendamenti che la commissione Bicamerale per le riforme ha di fatto apposto alla vecchia Costituzione, parte seconda, è che ci è stato risparmiato il giurista più giurista di tutti. Filippo Mancuso non ha apposto neanche un cambiamento piccolo piccolo. Ma lui, forse, i testi della Bicamerale non li ha neanche letti. Così, come è noto, la palma di superman degli emendamenti spetta a una deputatessa, Mara Malavenda, che, eletta in Parlamento coi voti di Rifondazione, ha costituito un «partito» tutto suo: i Cobas di Pomigliano d'Arco. Trentamila emendamenti rilegati in un volume a parte, e molti dei quali costituiti appunto da virgole spostate, da capiversi rigirati, insomma da trabocchetti della sintassi. Ma purtroppo la Malavenda non è la sola, perché di deputati aspiranti azzeccagarbugli ce ne sono un sacco, e tutti animati dal più fiero spirito di filibusta: l'ostruzionismo. Così, se la «costituzionalizzazione di casa Letta» non ha visto le stampe, lasciando sconcertato il presentatore Martelli, la lettura di quella che parafrasando Prezzolini si potrebbe definire una «Bicamerale portatile» offre svariati spunti umoristici. E anche dalle grandi firme. «L'Italia, una Repubblica ra dicata nei Municipi». Che il se natore Gianfranco Miglio, che un tempo sedeva nei banchi della Lega Nord, la pensasse così non è una sorpresa. Ma leggerselo stampato, con tutto un corredo di Governatori e Di rettóri e Assemblee, con un lin guaggio insomma che sembra l'atto costituente della Comune di Parigi, anno 1870, beh, fa un certo effetto. Perché, oltre gli emendamenti, in quelle pagine c'è il carattere degli uomini. Intanto i nostri deputati si sentono padri costituenti: la defini zione dell'Italia c'è già, è scritta a lettere di marmo nella prima parte della Costituzione, che è intoccabile. Ma la tentazione è troppo forte. Il senatore Rogno ni (pds) sostiene che l'Italia «è una Repubblica federale, una e indivisibile», concetto tautolo gico ma difendibile, ma l'onorevole Caruso (Fiamma Tricolore) si batte fiero perché venga defi nita «uno Stato dell'Europa» cosa che non sarebbe d'ausilio nemmeno ai bambini delle eie Mara MALAVENDA INDIPENDENTE. Ha costituito i Cobas di Pomigliano e presentato 30.000 emendamenti Gianfranco MIGLIO EX LEGA. Vuole una Repubblica fondata sui Municipi Auspica la nascita di altre province Teresio DELFINO CCD-CDU. «Uno Stato Nazione fondato anche sulle comunità montane» Enzo CARUSO FIAMMA. Chiede che l'Italia diventi uno Stato dell'Europa LA CARICA DEGLI EMENDAMENTI Auspica la nascita di altre province Mara MALAVENDA INDIPENDENTE. Ha costituito i Cobas di Pomigliano e presentato 30.000 emendamenti Gianfranco MIGLIO EX LEGA. Vuole una Repubblica fondata sui Municipi Teresio DELFINO CCD-CDU. «Uno Stato Nazione fondato anche sulle comunità montane» Enzo CARUSO FIAMMA. Chiede che l'Italia diventi uno Stato dell'Europa

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