Dollaro l'Europa a rischio-tassi

Oggi aprono i mercati. Bundesbank e banche centrali guardano al biglietto verde Oggi aprono i mercati. Bundesbank e banche centrali guardano al biglietto verde Dollaro, l'Europa a rischio-tassi Mentre a Bonn è scontro sulla riforma tributaria ROMA. Quanto resisterà ancora la Bundesbank prima di reagire? Con il dollaro che ha rotto gli argini, molti analisti ritengono che, nelle stanze dei bottoni della banca centrale tedesca, stia già suonando l'allarme rosso con il superamento in sequenza, avvenuto venerdì pomeriggio, delle soglie degli 1,85 e degli 1,86 marchi. Nella settimana scorsa, l'unico intervento di un esponente dell'istituto centrale di Francoforte è stato quello di Hans-Juergen Koebnik, membro del direttivo, il quale ha detto che la Bundesbank reagirà se i prezzi all'importazione saliranno troppo ma non ha detto in che modo. Venerdì sera, alla campanella di chiusura del mercato dei cambi di New York, il vincitore era uno solo, lui, il superdollaro: massimo da metà novembre del 1989 nei confronti del marco, a quota 1,8630. Da oggi, dunque, occhi puntati sui tassi d'interesse, la prima delle armi che potrebbero essere sparate contro il «dollaro-rambo». Il quadro internazionale dei tassi d'interesse è tornato in fermento, da venerdì pomeriggio, dopo che gli ultimi dati sull'andamento del merca- II ministro tedesco delle Finanze Theo Waigel durante una partita di calcio t.o del lavoro e del settore manifatturiero Usa hanno fatto vedere qualche accenno di surriscaldamento su crescita e prezzi. In luglio, il tasso di disoccupazione americano è sceso, con il 4,8%, al minimo dalla fine del 1973; nello stesso mese, il consueto sondaggio condotto presso i direttori agli acquisti delle aziende Usa ha registrato una brusca accelerazione dei prezzi pagati dalle imprese per approvvigionarsi, un elemento che presto si scaricherà sui prezzi dei prodotti finiti. Mentre il dollaro calzava le scarpe alate, i titoli del tesoro statunitensi si avvitavano in giù perdendo oltre due punti. Il rendimento del titolo trentennale, riferimento del mercato, che era sceso giovedì al 6,30%, ininimo da circa otto mesi, balzava al 6,40%. Il cedimento dei treasurys trascinava con sé i titoli di Stato europei: al Liffe, il Btp cedeva 58 punti base, a quota 136,45, e 56 punti base perdeva il Bund tedesco, a quota 102,47. Quanto basta per tenere conil fiato sospeso la Bundesbank. Intanto il ministro delle finanze tedesco Theo Waigel ha respinto ieri la richiesta avanzata dagli alleati di governo liberali (Fdp) di assicurare con una legge apposita la programmata riduzione della sovrattassa di solidarietà, destinata al rilancio economico delle regioni della ex Rdt. Una grana in più per il governo Kohl. La riduzione entro il primo gennaio 1998 dell'addizionale dall'attuale 7,5 al 5,5% era infatti prevista nel contesto della «grande riforma tributaria» bloccata in Parlamento dall'opposizione socialdemocratica, [r. e. s.] olì uomìni ioli affari

Persone citate: Hans-juergen Koebnik, Kohl, Theo Waigel

Luoghi citati: Bonn, Europa, Francoforte, New York, Roma, Usa