Il «compagno scomodo» torna sulle barricate
Il «compagno scomodo» toma sulle barricato Il «compagno scomodo» toma sulle barricato DAL VIDEO ALLA PIAZZA QUANDO si dice, un uomo sulle barricate. Che poi siano quelle del Mugello in funzione anti-Di Pietro o le altre, difese prima al Tg3 e poi a Telemontecarlo, poco importa. Sandro Curzi, «il compagno scomodo», torna a spendersi in prima persona. Lo ha rivelato lui stesso in occasione della presentazione del suo libro a Porto Azzurro: «Non ho nessuna voglia di fare il senatore, ma se dovessi scegliere di confrontarmi con Di Pietro...». Certo è che «se dovesse scegliere» questa volta rischia di essere «scomodo» per davvero, il «compagno C», quello che negli ultimi mesi gli italiani si erano abituati a vedere sul palco del «Costanzo Show»: pochi minuti a inizio spettacolo per dire la sua sull'argomento del giorno e l'ex direttore, orfano dei suoi tg, toglieva il disturbo. Sempre L'ex direttore della terza rete della Rai Angelo Guglielmi uguale, con la pelata e gli occhialoni, la pipa stretta in mano, a trattare con tono pacato del più e del meno, del serio e del faceto: nulla di paragonabile, in ogni caso, alle omelie televisive impartite dallo schermo di «Telekabul». Viene da lontano, Curzi, detto anche «Kojak». «La pelata più amata dalla destra. Dopo quella della Buonanima, naturalmente...», ironizzò a suo tempo l'Italia settimanale. Viene dal severo apprendistato nella militanza e nella stampa comunista, innanzitutto. Comunque fedele al partito: quando si trattava di divulgare notizie e commenti dalle stazioni di «Radio Praga» o quando accorse insieme ad Enrico Berlinguer dagli uffici del Bottegone per far fronte al «blitz» della squadracela fascista capeggiata dal giovane Sbardella alla libreria «Rinascita». Aneddoti di un passato che lui stesso ha ripercorso in un'infinità di occasioni. Quando anche per il pei arrivò il momento di «sistemarsi» in Rai, toccò a Curzi rivoluzionare il nuovo Tg3. Nacque «Telekabul», che era faziosa ma tutt'altro che grigia, alla faccia di quanti si aspettavano
Persone citate: Angelo Guglielmi, Costanzo Show, Curzi, Di Pietro, Enrico Berlinguer, Sandro Curzi, Sbardella
Luoghi citati: Italia, Porto Azzurro, Praga
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