Naufraga la nave dei disperati

Partiti dal Nordafrica, i 24 clandestini saranno rimpatriati. Altri cinque sono rimasti feriti Partiti dal Nordafrica, i 24 clandestini saranno rimpatriati. Altri cinque sono rimasti feriti Naufraga la nave dei disperati Tempesta a Pantelleria, muoiono 2 tunisini PANTELLERIA. E' finito in tragedia l'ennesimo assalto di clandestini alle coste italiane, stavolta a Pantelleria. E subito sono esplose le polemiche, mentre si susseguono nuovi sbarchi. Sballottato dalle onde agitate da un Torte vento di Maestrale, un vecchio motopeschereccio - una carcassa di otto metri - ieri mattina poco dopo le 5 si è fracassato contro la scogliera di contrada Nica nel versante meridionale dell'isola. Due tunisini sono morti, cinque sono ricoverati in ospedale e altri 24 sono stati fatti imbarcare sul traghetto «Pietro Novelli»: a Trapani verrà loro notificato l'ordine di espulsione dall'Italia. Ma si teme che vi siano altre vittime e sulle loro tracce si è messa un'unità della Marina, la «Squalo». Come se non bastasse, c'è il dubbio che quattro, forse cinque naufraghi si stiano nascondendo nelle campagne dell'isola. Uno è stato preso subito dopo la partenza del traghetto per Trapani. Come spesso accade in questi casi, il numero dei clandestini è incerto. I superstiti sono stati vaghi: alcuni parlano di 31 passeggeri, chi di 33, un altro di 36. I soccorsi, comunque, sono scattati dopo le segnalazioni di alcuni abitanti della zona, richiamati dalle grida dei naufraghi e dal fragore dell'urto contro gli scogli del promontorio sul quale sorge la villa del ministro delle Finanze Vincenzo Visco, una delle molte di vip qui a Pantelleria (la più ammirata è quella dello stilista Giorgio Armani). Partiti l'altro ieri dal porto tunisino di Kelibia (da dove la sera si scorgono le luci di Pantelleria), equipaggio e dande- UN GIORNO DI SBARCHI Pantelleria. Un vecchio barcone da pesca si è infranto sugli scogli di Pantelleria, in contrada Nica. Due i cadaveri recuperati. Trentuno i naufraghi, tunisini. Ragusa. Quindici egiziani sono sbarcati all'alba di ieri sulla spiaggia di Santa Maria del Focallo, frazione di Ispica. I quindici sono stati fermati dai carabinieri. Otranto. Una sessantina di extracomunitari bloccati sul litorale salentino a pochi chilometri da Otranto. Fermati 17 egiziani, 12 turchi di etnia curda ed un marocchino. lecce. Sulla spiaggia di San Cataldo, alla periferia di Lecce, bloccato un gruppo di 31 albanesi, tutti sprovvisti di documenti. Sindacato di polizia fa polemica: «Espelliamo subito gli irregolari» Alcuni dei clandestini nordafricani soccorsi e salvati dal naufragio nel mare di Pantelleria stini hanno avuto una traversata difficilissima per il mare forza 7 e la bufera di vento che ha imperversato nel Canale di Sicilia. Da uno a due milioni, pare, il costo del «biglietto» per questo viaggio della speranza fallito come tanti altri. I tunisini sono stati rifocillati nella caserma dell'esercito e i 24 sono stati condotti sul traghetto nel porto di Scauli, dove il comandante del «Novelli» ha incontrato qualche problema perché il mare non si era placato. Dopo quello di Lampedusa di tre giorni fa (con 200 clandestini circa), quello sulla costa ragusana (con un centinaio di persone) e quello avvenuto a Marsala (con altri quattro extracomunitari), gli sbarchi si susseguono senza sosta. Ancora ieri, nella fascia sudorientale della Sicilia, i carabinieri hanno intercettato 15 egiziani, mentre una sessantina sono stati bloccati in Puglia: sulla spiaggia di San Cataldo, alla periferia di Lecce, poliziotti e militari della Guardia di Fi¬ nanza hanno fermato 31 albanesi, che in giornata sono stati poi imbarcati a Brindisi su un traghetto diretto in Albania. E nel litorale salentino fra Otranto e i laghi di Alimini sono stati localizzati 17 egiziani, 12 curdi e un marocchino. Adesso il Lisipo, il Libero sindacato di polizia, chiede «leggi severissime, tra cui una per l'immediata espulsione dei clandestini» e invita il governo «a una dura polit|fia nei loro confronti». «Le nostre frontiere sono un colabrodo e l'Italia sembra inerte e le iniziative del governo balbettanti, scoordinate». Di segno opposto la Rete antirazzista, che si appella al governo perché siano impediti nuovi naufragi e perché i profughi siano protetti. L'appello è stato firmato anche da alcuni sindaci (c'è pure quello di Palermo, Leoluca Orlando) e Dino Frisullo, che della Rete antirazzista è il portavoce. Secondo lui, si tratta per lo più di lavoratori stagionali, fiduciosi di essere assunti nel periodo delle ferie come camerieri, sguatteri, uomini di fatica in alberghi, ristoranti, bar, discoteche. «Se potessero entrare legalmente in Italia, non si affiderebbero alle carrette», spiega: «I veri negrieri stanno a Istanbul, Atene e Karachi e come tutti i mafiosi viaggiano in business class e ordinano carichi umani via telex. Li abbiamo denunciati alle procure di Reggio Calabria e Siracusa. Non rischiano la pelle come gli scafisti tunisini». Antonio Ravidà IN Morto il comandante dell'Air della paura PARIGI. Jean Remy Cuculière, il comandante dell'Atr42 uscito di pista mercoledì a Firenze, è morto ieri in una clinica di Marsiglia, dove era stato trasportato dall'Italia in condizioni critiche. Lo ha annunciato la compagnia «Air Littoral». Le condizioni di Cuculière erano apparse subito molto gravi ai medici dell'ospedale fiorentino di Careggi, dov'era stato trasportato dopo un faticoso lavoro per liberarlo dalla carlinga dell'aereo. [r. cri.] Brusca: scarceratemi Ma i giudici dicono no PALERMO. Con un'istanza scritta di suo pugno Enzo Salvatore Brusca ha chiesto di essere scarcerato ai giudici della prima e della seconda corte di assise di Palermo. L'ufficio del pm ha già espresso parere negativo in entrambi i casi. Accusato di avere strangolato il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino e condannato a 17 anni, il boss, difeso dall'avvocato Sergio Visconti, ha sostenuto che nei suoi confronti, in virtù della sua collaborazione, non esistono più esigenze cautelari. La procura di Palermo ha però espresso parere negativo e ora si attende la decisione delle due corti, [a. r.] Candelotti di dinamite nascosti in autostrada MASSA CARRARA. Sette candelotti di esplosivo avvolti in cellophane rosso legati con un nastro adesivo sono stati trovati dai carabinieri sull'autostrada tra Albiano e Podenzana in Lunigiana. L'involucro è stato illuminato dai fari di una «gazzella» durante un'operazione di controllo sul territorio. Secondo gli inquirenti, i candelotti, che non erano innescati, erano stati solo nascosti da qualcuno che forse li aveva rubati in una delle cave di marmo che si trovano nella provincia di Massa Carrara. [c. g.] Chieste informazioni sul colloquio tra il magistrato e un avvocato 7T- MM 0V .Iti"»)'.-. ■