Un sabato d'inferno sulla via delle vacanze

Un sabato d'inferno sulla via delle vacanze Un sabato d'inferno sulla via delle vacanze Code fino a 20 chilometri all'uscita dalle città ROMA. Contrordine: niente partenze intelligenti. Ieri, primo sabato d'agosto, sulle strade e autostrade italiane è stato un giorno di fuoco. Code e ingorghi soprattutto in direzione Sud, alle frontiere e attorno a Venezia, sin dal mattino. Le partenze scaglionate del venerdì sono diventate così subito un ricordo: c'è chi per andare da Milano a Bologna ha impiegato più di cinque ore. Ma si è viaggiato a passo d'uomo in tutti i punti più cruciali della rete. In particolare alle 14 di ieri, secondo la Polstrada, si erano messi in movimento già dieci milioni di veicoli sulle sole autostrade. Un dato che a consuntivo dovrebbe superare quello «misurato» per venerdì sul complesso della rete viaria (13 milioni e 103 mila veicoli, 15 morti in incidenti stradali e 398 feriti). Anche ieri non sono mancati gli incidenti. Un bambino tedesco è morto nell'auto finita fuori strada sulla A/22 del Brennero, nei pressi di Verona, mentre sulla A14 in seguito ad un maxi-tamponamento ci sono stati un morto e sette feriti. Per quanto riguarda i rallentamenti l'Aci segnala che la fila record è stata quella di 20 chilometri ieri mattina alla barriera di Mestre nel tratto Padova-Trieste della A4. Altri 12 chilometri di coda sull'Adriatica Pesaro Taranto tra Vasto e Poggio Imperiale, sulla A22 Brennero in entrata (8 km) e in uscita (6 km). Incolonnamenti anche sulla Al tra Roma e Orte, sulla NapoliSalerno e la Salerno-Reggio. Pieni gli aeroporti di Milano e Roma (con 124 mila passeggeri) e i punti di imbarco, soprattutto quelli per la Sardegna. Per i traghetti verso la Sicilia a Villa San Giovanni l'attesa era di un'ora. Anche nella notte è continuato il flusso dei veicoli. Questa abitudine di mettersi in viaggio al calar della sera si è consolidata, in questi giorni, dopo l'exploit registrato lo scorso anno. Con oggi si dovrebbe concludere il traffico autostradale dei vacanzieri di agosto che comunque, rispetto agli anni scorsi, è stato abbastanza diluito sia negli orari che nella scelta delle date. Negli aeroporti c'è stato molto affollamento ma nessun vero problema. In particolare dagli scali milanesi sono atterrate e decollate 60 mila persone (52 mila ieri) e i movimenti aerei sono stati 600. Il grosso del flusso, sottolinea la Sea, è stato quello degli italiani. Oggi sarà la giornata di punta per i voli charter da Malpensa. Da Fiumicino ieri sono partiti e arrivati circa 84 mila passeggeri e i decolli e attcrraggi sono stati 700. E all'aeroporto di Cagliari 130 viaggiatori, in gran parte inglesi, che dovevano partire alle 13,15 di ieri dallo scalo di Caglia- ri-Elmas con un volo charter delle «Monarch Airlines» diretto a Londra, sono rimasti bloccati fino a tarda notte nell'aerostazione. I passeggeri - tra i quali vi erano molti anziani e bambini - non hanno ricevuto comunicazioni ufficiali sui motivi del prolungato ritardo. Dall'ufficio Traffico dello scalo avrebbero soltanto appreso che 0 velivolo era giunto regolarmente nella tarda mattinata di ieri da Londra, ma nel corso delle operazioni di sbarco dei bagagli sarebbe stato riscontrato un guasto al portellone della stiva. [r. cri.] «LE CODE» SULLE STRADE Autostrada A4 Serenissima: uscita Venezia 20 chilometri; a Milano: 8 chilometri Autostrada A14 (altezza di Chieti): 30 chilometri per un incidente Autostrada A30: in direzione di Salerno 10 chilometri Sull'Adriatica Pesaro-Taranto 12 chilometri tra Vasto e Poggio Imperiale Sulla A22 Brennero in entrata 8 chilometri e in uscita 6 km COURMAYEUR DAL NOSTRO INVIATO Il maltempo che li inchioda, il vento e la neve, ostacoli impossibili. La morte, per fatica e congelamento. E per paura, il terrore di rimanere lassù, di non avere più le forze per scendere. Il Monte Bianco, la selvaggia parete che s'arrampica sopra il Frèney, ripropone una delle più grandi tragedie alpine, quella del luglio del 1961, quando sette uomini guidati da Walter Bonatti cercarono di sfuggire alla bufera. Allora le vittime furono quattro, tre i sopravvissuti; ieri gli alpinisti morti sono stati cinque, quattro spagnoli e un tedesco, e due sono stati salvati dalle guide dopo un estenuante soccorso, con gli elicotteri in lotta con vento e nubi. Tra le due vette del Bianco, al Col Mayor, 4725 metri, si sono fermati venerdì sera un tedesco, Ulrich Cristophe Kinkel, 32 anni, residente a Madrid e uno spagnolo, Juan Luis Fuente, 25 anni. Erano partiti martedì dal verde della Val Veny, tremila metri più in basso. E giovedì hanno incominciato a combattere contro il vento e una nevicata ihver- Un bimbo tedesco muore nella vettura uscita fuori strada alle porte di Verona Maxiscontro a Chieti Più di 13 milioni di auto in marcia Fila record sull'autostrada alle porte di Venezia Venti chilometri di coda ieri sulla A4 l all'altezza dell'uscita per Venezia

Persone citate: Juan Luis Fuente, Mayor, Ulrich Cristophe Kinkel, Walter Bonatti