Sospeso il giudice di pace

Dopo un anno di attività a Rivarolo: «Motivi disciplinari» Dopo un anno di attività a Rivarolo: «Motivi disciplinari» Sospeso il giudice di pace Ora il Csm indaga su Pesce «Finché ci sarà quell'uomo non andremo più a giudizio in quell'ufficio. Certe affermazioni per il ruolo che ricopre non può permettersele». La minaccia a fine luglio del 1996 era partita da diversi avvocati indignati per il comportamento di Claudio Pesce, 61 anni, ex dirigente del Banco di Napoli e giudice di pace a Rivarolo da circa un anno. Nei giorni scorsi il Consiglio superiore della magistratura, su segnalazione del dottor Mario Garavelli, presidente del tribunale di Torino, per motivi disciplinari ha deciso di sospendere temporaneamente Pesce dal suo incarico. Una misura cautelativa in attesa di conoscere il giudizio definitivo che, dopo le indagini necessarie, verrà espresso proprio dal Csm. «Saggio provvedimento - sostengono gli avvocati -. E' l'unico modo per far riprendere il lavoro a pieno regime ad un ufficio che ultimamente aveva perso parecchio». Precisano: «Il giudice di pace, impegnato di solito in cause ordinarie e decreti ingiuntivi, di un comune come Rivarolo ha una competenza su gran parte del Canavese. Bene, gli impiegati nei mesi scorsi hanno rischiato di rimanere con le braccia conserte: la gente da Pesce non ci andava più, non si fidava». Quest'ultimo sarà sostituito

Persone citate: Claudio Pesce, Mario Garavelli

Luoghi citati: Rivarolo, Torino