Brasile, corsa a rischio di E. B.

Brasile, corsa a rischio Brasile, corsa a rischio Asfalto a pezzi, terrà sino a domani? Rossi (a sinistra) e a lato Biaggi l'opera è stata ultimata soltanto la scorsa settimana. E al ritardo si sono aggiunti i guai: dieci giorni orsono, per lo scoppio del motore di un camion addetto alla pulizia, la pista è stata «bruciata» per 300 metri dall'olio bollente. A tempo di record si è deciso di riasfaltare il tratto rovinato. Peccato che giovedì lo stesso inconveniente sia successo sul lungo curvone che immette sul traguardo. E questa volta, senza tempo a disposizione, si è dovuto rimediare con tutti i mezzi manuali e meccanici a disposizione: dalla classica scopa, agli strofinacci, al «filler», una specie di gesso assorbente. Ieri mattina, incrociando le dita, la direzione corse ha dato il via alle prove libere. Tutto bene per la classe 125 e la 500, ma a metà circa delle prove della classe 250 l'asfalto del curvone ha cominciato a staccarsi. Morale: altro stop di un'ora e, con una resina a pronta presa, si è ovviato per il momento al guaio. E mentre un gruppo di piloti, tra i quali Doohan, Cadalora e Beattie ha protestato a lungo con Franco Uncini, responsabile per la sicurezza in pista, che ha avvallato ancora una volta un circuito simile, da parte sua Roberto Nosetto, direttore di corsa, dopo le prove (migliori tempi per Ueda in 125, con Rossi 7°, Doohan in 500, con Romboni e Cadalora alle spalle e Capirossi nelle 250 davanti a Jacque, Waldmann e Harada con Biaggi 5° e Perugini 6°) ha convocato urgentemente una riunione con il responsabili dei lavori in pista. Teme, infatti, che l'asfalto non regga sino a domani e che si debba tornare tutti a casa dopo aver speso una montagna di dollari. [e. b.]

Luoghi citati: Brasile