Come salvare gli alberi in città di Oreste Del Buono

Le capacità profetiche dei Maya e il ritorno della Mucca pazza LA LETTERA DI O.dLB. Egregio Signor Del Buono, a proposito dell'accorato sconforto per i platani abbattuti sentendomene un po' responsabile vorrei precisare. La città è un insieme di esigenze che coinvolgono tante componenti (vive e inerti), tra queste anche gli alberi devono avere un loro posto, come le auto, i semafori, i tram, le donne, gli uomini, i cani, ecc. L'albero tra tutte queste cose è l'unico essere vivente che necessita nella sua vita di uno spazio ipogeo ed epigeo via via maggiore, in misura troppo spesso sottovalutata. dott. Paolo Odone, dirigente settore tecnico XIII Verde Pubblico, Torino GENTILE dottor Odone, la ringrazio per questo intervento chiarificatore. Lei dice: «Arriva prima o poi nella dinamica urbana un momento in cui per invasione attiva dell'albero in crescita e per sottrazione dello spazio preesistente occorre conciliare le diverse esigenze e allontanare ciò che è incompatibile. Io, personalmente, sono per la conservazione dell'albero, ma capisco che altri valutino diversamente dal mio punto di vista per cui si rendono necessarie delle scelte. Tra queste si deve anche mettere in conto la rimozione degli alberi; nella mia veste di responsabile del Verde Pubblico esamino tecnicamente le conseguenze che derivano alle piante dalle conclusioni collegiali assunte a fronte di interventi sul suolo pubblico (passante, rifacimenti viari, scavi, ecc.) e quindi valuto se il soggetto è salvabile. Occorre rivedere e modificare il nostro rap- Come gli ain c salvare beri ittà porto tra città edificata e natura in città, costruendo una cultura ecologica più attenta a valutare le conseguenze positive e negative di certe scelte in termini più aperti superando l'affanno del tecnicismo esasperato che vuole raggiungere il risultato nell'immediato. La natura ha i suoi tempi e sarebbe forse opportuno che provassimo a riscoprirli e a rispettarli. Aggiungo che non sempre è possibile e conveniente, anche agronomicamente, sostituire ogni albero abbattuto: un errore di impianto compromette tutta la vita dell'albero che non può migrare a cercarsi lo spazio idoneo. Occorre quindi collocare l'albero al posto giusto, ricordando che un buon arboricoltore deve sapere gestire correttamente tutta la storia di ogni pianta, dalla nascita alla vecchiaia. Si deve cioè saper piantare, ma si deve saper abbattere quando è necessario. Da ultimo, pur rimanendo disponibile per ogni ulteriore chiarimento, segnalo che tra l'autunno 1997 e la primavera 1998 il settore Verde Pubblico ha in programma la messa a dimora di oltre 2500 alberi in varie zone della città...». Sono stato obbligato a tagliare qua e là la sua lettera, gentile dottor Odone, ma spero di averne salvato l'essenziale. Oreste del Buono Come salvare gli alberi in città

Persone citate: Del Buono, Paolo Odone

Luoghi citati: Torino