Vietnam, morto l'ultimo imperatore

Vietnam, morto l'ultimo imperatore PARIGI Aveva 83 anni e viveva in esilio in Francia, regnò dal 1925 al 1945 Vietnam, morto l'ultimo imperatore Bao Dai diede fiato alle speranze d'indipendenza PARIGI. Bao Dai, l'ultimo imperatore del Vietnam che incarno le speranze di indipendenza del suo popolo, è morto a Parigi, dove viveva da oltre quattro decenni, all'età di 83 anni. La notizia è stata data dalla moglie. Viveva in esilio in Francia dal 1955 e regnò sul Vietnam (allora Tonchino e Cocincina), dal 1925 al 1945. L'ex imperatore, alleato della Francia coloniale, si sforzò di portare il suo impero sulla strada della modernizzazione. Figlio dell'imperatore Khai Dinh, Bao Dai era nato il 22 ottobre 1913 a Hue, la città imperiale dell'Annam. Dopo aver avuto nei suoi primi anni un'educazione di stampo cinese, a nove anni venne affidato a una ricca famiglia francese. Alla morte del padre, nel 1925, diventò a 13 anni il 13° e ultimo sovrano della dinastia degli Nguyen, che regnava da quattro secoli sull'Annam. Troppo giovane per prendere il potere, Bao Dai proseguì i suoi studi a Parigi. Nel 1932, a 19 anni, tornò in Annam per salire sul trono dichiarando: «Un Paese che non si evolve è un Paese che muore. Voglio che questo Paese viva e sono deciso con tutto il mio potere a farlo evolvere, con tutte le mie forze a promuoverlo nella via del progresso e della civiltà». Il 20 marzo 1934, Bao-Dai, che aveva intrapreso numerose riforme sul mandarinato, sulla giustizia e sull'insegnamento, sposò Manette Jeanne Nguyen Huu Mao, una francese di religione cattolica, dalla quale ebbe quattro figli, due maschi e due fernmine. Nel marzo 1945, sotto la pressione dei giapponesi che avevano occupato il Paese, Bao Dai denunciò i trattati di protettorato siglati con la Francia e dichiarò l'indipendenza del suo Paese. Dopo la resa di Tokyo il 15 agosto 1945 e la proclamazione da parte di Ho-Chi-Minh della repubblica del Vietnam, Bao Dai abdicò e poi entrò a far parte del governo con il titolo onorifico di «consigliere supremo». Finito in esilio a Hong Kong, venne richiamato nel 1949 dal governo francese, che aveva appena riconosciuto il Vietnam come stato associato, e cercò di formare un governo centrale a Saigon. Da allora, effettuò vari soggiorni in Francia. Ma Bao Dai venne messo in disparte e non potè vivere in prima persona i cambiamenti vissuti dal suo Paese. Nel 1955 venne deposto dal suo primo ministro, il generale Ngo Dinh Diem, appoggiato dagli Usa. Bao Dai (si risposò nel '70 dopo la morte della prima moglie nel '63), definito ieri dal leader del Fronte Nazionale Jean-Marie Le Pen «un patriota e amico della Francia», sognò sempre un ritorno in patria: «Il popolo - affermava - ha ancora bisogno di un punto d'unione e di un capo spirituale per mantenere lo spirito mistico che lo anima». [Ansa]

Persone citate: Dinh, Jeanne Nguyen Huu Mao, Marie Le Pen, Ngo Dinh Diem