«Non facciamoci illusioni l'America va troppo forte»

«Non facciamoci illusioni l'America va troppo forte» «Non facciamoci illusioni l'America va troppo forte» O molti dubbi che, qui in America, il consumatore abbia coscienza del boom del dollaro. E scommetto che domattina solo il Wall Street Journal riporterà la notizia in prima. Su Usa Today la corsa del dollaro non meriterà nemmeno la terza...». La vede così, dal suo quartier generale nel cuore di Manhattan, Claudio Del Vecchio, uno dei figli di Leonardo, il fondatore di Luxottica. Lui, 40 anni, da 15 risiede in America, ed è il regista delle attività Usa del colosso degli occhiali che qui realizza il 70% delle attività. Un gruppo, in un certo senso, più americano che italiano, dato che per la quotazione è stata scelta Wall Street, non Piazza Affari o la City... Ma sul serio la corsa del dollaro non fa notizia? «Certo, per la comunità di Wall Street è una notizia. Ma per il consumatore Usa, per l'uomo della strada anche di un certo livello di reddito e di cultura, è diverso anche perché i veri benefici, per lui, non ci sono ancora stati. Quello che si sta verificando è un fenomeno finanziario, una forzatura che, però, s'innesca su fenomeni reali, come la maggior efficienza del si- Stema». •■■'■■fan Davvero è molto più efficiente? «Basta girare per le strade e veder le macchine: sono migliori e costano di meno. Gli Usa sono partiti da posizioni peggiori e hanno fatto un enorme sforzo tecnologico. Ora i frutti si vedono. Eppoi...» Eppoi? «Nessuno qui, e non solo qui, pensa seriamente a investire i propri risparmi, il proprio futuro previdenziale in qualcosa che non sia il dollaro. Maastricht, in questo momento di euforia dell'economia Usa, non è presa molto sul serio. Certo, la cosa non vale per gli specialisti, la gente che opera a Wall Street. Ma l'opinione pubblica non pensa affatto all'Europa. L'unica preoccupazione sarebbe un impatto sui prezzi. Ma le cose vanno bene già adesso, facile che presto ci saranno nuovi benefici». E per voi questo rialzo si tradurrà in nuovi profitti... «Di sicuro i prezzi non aumenteranno. La concorrenza, comunque, ò esasperata. Dobbiamo fare i conti con altri importatori». Il dollaro forte è un'opportunità per il made in Italy. O no? «I prodotti ci sono. Del resto, chi ha fatto fortuna qui in America non ha presentato prodotti eccezionali, irresistibili. Lo spazio, in teoria, c'è. Però...» Che cosa ci manca? «Mancano le persone adatte per quest'avventura. L'America è un mercato diverso, più sofisticato, non può essere affrontato con la mentalità commerciale tradizionale di noi italiani. E' questione di convinzione, di investimenti. Purtroppo non sono molti gli italiani che hanno avuto 0 coraggio di rischiare. Molti si sono limitati a mezze sortite con una mentalità sbagliata. Mezzo passo non serve a niente, anzi è controproducente. Occorre agire con i mezzi e la convinzione necessari. E allora i risultati arrivano». Luxottica ha avuto un grande successo a Wall Street. Ma adesso? Non la spaventa questa molla finanziaria che cresce ogni giorno di più? «Vale il discorso già fatto per l'economia. C'è una combinazione di fattori tecnologici, finanziari e di aspettative che spiegano la grande corsa. Sul mercato continuano ad affluire i capitali dei fondi pensione e dei fondi di investimento e in questo momento nessuno, tantomeno l'Europa, sembra avere l'attrattiva sufficiente per far concorrenza a Wall Street. Penso che ci sia ancora spazio di crescita». E il dollaro, intanto sale... «E la gente non ne parla. Del resto, è sempre così quando le cose vanno bene...». [u. b.] CLAUDIO DEL VECCHIO «Il boom del biglietto verde? Se ne parla solo a Wall Street la gente comune non lo sa»

Persone citate: Claudio Del Vecchio