«Per noi è una vera manna ma ci preoccupa il marco» di Ugo Bertone
«Per noi è una vera manna ma ci preoccupa il marco» «Per noi è una vera manna ma ci preoccupa il marco» OLLARO alto? Può essere un bel guaio ma per noi è anche una grande opportunità. Anzi, i vantaggi sono almeno due: si venderà di più nell'area americana. Eppoi, benzina più cara vuol dire più attenzione alle due ruote. No?». Ivano Beggio, proprietario e salvatore dell'Aprilia, uno dei campioni del miracolo del Nord-Est, è di ottimo umore. E non solo per gli incentivi governativi per le due ruote che lasciano prevedere un boom delle vendite in Italia. La grande corsa, in casa Aprilia, è tutta sull'export: il 44% nel '96, oltre il 50% nel '97, nonostante la lira forte. Altro che ferie, questo è il momento di accelerare ancora grazie al propellente dollaro. Un po' come fa, in pista, Valentino Rossi... Ma durerà la corsa del dollaro? «Sono sorpreso, inutile negarlo. Mi sembra che stiamo vivendo una fase di eccessiva sopravvalutazione. E mi auguro che il fenomeno rientri». Una speranza o qualcosa di più? «Tutto si gioca sul fronte del marco, ovvero dell'euro. Tutto è collegato: il dollaro preme sul marco, il marco s'indebolisce perché i mercati sono convinti che la moneta europea sarà più debole del marco. Tutto si calmerà quando miglioreranno i conti della Germania. E, prima o poi, i tedeschi reagiranno a modo loro». Intanto... «Intanto noi industriali dobbiamo fare i conti con una lira sopravvalutata nei confronti del marco, ovvero del nostro mercato principale». Addirittura? «Sì, sopravvalutata, almeno nei confronti del marco. Certo, noi industriali dobbiamo saper raccogliere le opportunità del balzo del dollaro. Per noi dell' Aprilia, che da tempo prepariamo lo sbarco in forze negh Usa, potrebbe essere la manna». E la Germania? «Altra storia. Lì vendiamo il 35% della produzione, una moto su tre. E qui il fenomeno della lira forte si fa sentire, eccome. Sì, ci stiamo mettendo in regola con l'inflazione. Ma il costo del denaro è alto. Eppoi c'è il costo del lavoro. Ed è un bel guaio...». Perché? «Ma perché quest'anno i salari saliranno del 5%! Tre volte tanto l'inflazione... Sì, l'abbiamo firmato noi il contratto. Ma allora si pensava ad un'inflazione tra il 3 e il 4%. La verità è che abbiamo firmato troppo presto». Oppure che Prodi è stato più bravo del previsto... «La realtà è che la nostra protesta, legittima, non ha ancora ricevuto risposta»-Ma dalla? protesta ora si passa alla collaborazione. Prodi? Una volta tanto gli dò ragione perché ha detto che in autunno sarà durissima». Voi industriali vi lamentate della lira forte, del caro dollaro, un po' di tutto... «Ma noi imprenditori stiamo facendo la nostra parte. Chi compete sul mercato globale sa benissimo che bisogna investire, crescere, sfidare la concorrenza dappertutto. Anche sfruttando il dollaro forte. Mica piango per la lira sopravvalutata, però è un vincolo alla crescita. Ma sono meno pessimista di qualche mese fa: il peggio è passato». Ma non la spaventa questo mercato finanziario cosi tirato? «La Borsa italiana partiva da posizioni molto depresse. Ora sembra più affidabile e molti di noi cominciano a pensare alla quotazione». Magari per diversificare... «Ma va. La nostra fortuna è il core business. Negli Anni Ottanta i guru ci raccontavano che si doveva diversificare. Poi ci hanno detto: scusate, ci siamo sbagliati. E chi ci crede più ai guru?». Ugo Bertone «Tutto si calmerà quando Bonn metterà a posto i suoi conti Per le moto è un'ora magica» IVANO SEGGIO
Persone citate: Ivano Beggio, Ivano Seggio, Prodi, Valentino Rossi
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