Al bando le mine antiuomo

Voto alla Camera Voto alla Camera Al bando le mine antiuomo ROMA. L'Italia ha messo definitivamente al bando le mine anti-uomo. La commissione Esteri della Camera dei deputati ha infatti approvato la proposta di legge. L'Italia si pone così all'avanguardia dei Paesi che operano per il defintivo superamento di un'arma «che colpisce a caso la popolazione civile per decenni anche dopo la fine dei conflitti». L'iter legislativo è stato segnato da un consenso larghissimo delle forze politiche, spesso dall'unanimità. A favore di una legge che configurasse una radicale messa al bando delle mine antipersona si sono pronunciati anche il Presidente della Repubblica, il Papa, il ministro degli Esteri. L'approvazione di questa legge può avere influenza sui due processi paralleli di negoziato internazionale per giungere a ima convenzione che sancisca radicali limitazioni alla produzione e all'uso dell'arma: il processo di Ottawa e il negoziato presso la Conferenza per il disarmo. Questo perché l'Italia è stata tra i principali produttori ed esportatori di mine. La legge reca il divieto della fabbricazione, della vendita, dell'utilizzazione e cessione dei brevetti e delle tecnologie per la fabbricazione, in Italia o all'estero, di mine o parti di esse. Il divieto è esteso anche alle mine che, pur essendo definite con altro nome, sono facilmente trasformabili in mine anti-uomo; così come vengono vietate le mine che invece di esplodere rilasciano sostanze incapacitanti, spesso letali. Viene disciplinata la distruzione delle scorte di mine in possesso delle forze armate e di quelle consegnate dai privati. L'attività in favore delle vittime delle mine anti-uomo è affrontata con l'inserimento di una voce specifica nella legge sulla cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo. Viene istituito un Comitato parlamentare con compiti di indirizzo, controllo e verifica della legge. «La legge - secondo una nota della commissione Esteri - fortemente sostenuta dalla società civile e da varie associazioni umanitarie, segna un successo della civiltà giuridica italiana e rafforza la posizione internazionale del governo». L'approvazione da parte della commissione Esteri del bando delle mine anti-uomo «è un grande atto di civiltà». Questa la reazione dell'Associazione obiettori nonviolenti che in un comunicato auspica che ora «anche il Senato continui sulla strada avviata dai deputati». In una conferenza stampa, il pre sidente della Commissione Esteri della Camera, Achille Oc chetto, ha messo in rilievo la portata innovativa dell'articolo 2, che amplia il concetto di mi na anti-persona a quelle mi ne-anticarro che siano facilmente trasformabili in ordigni antiuomo. Nel mondo sono disseminate 120 milioni di mine antiuomo e ogni 20 minuti qualcuno muore o resta mutilato da una loro esplosione. L'Italia è il sesto Paese a deciderne la messa al bando (dopo Austria, Belgio, Canada, Norvegia e Svezia) potrà ora porsi alla testa dei Paesi che chiedono rigorose ve rifiche dell'applicazione della Convenzione la cui firma è prevista per il prossimo dicembre a Ottawa. [Agi]

Persone citate: Achille Oc