E'L'ORA DI CAROSELLO Per ritrovare Cocco Bill Calimero egli altri indimenticabili eroi
MOSTRA A STUPINIGI MOSTRA A STUPINIGI E' L'ORA DI CAROSELLO Per ritrovare Cocco Bill, Calimero egli altri indimenticabili eroi Carosello sta tornando di moda. Un esempio? La pubblicità della Banca San Paolo curata dallo Studio Testa, quella con Gassman che interpreta Nostradamus e con Torino cinquecentesca ricostruita in un paese della Toscana. H regista viene dal cinema (si chiama JeanLouis Rappeneau, ha diretto anche «Cyrano» e «L'ussaro sul tetto»), l'ironia è diffusa a piene mani e sulla fama di Gassman non bisogna spendere neanche una parola. Anche negli Anni Cinquanta e Sessanta c'erano molti registi e attori famosi che lavoravano spesso per Carosello: ad esempio i fratelli Taviani, Pontecorvo, Sergio Leone; e A sinistra Renato Rascel nel carosello «Margarina Foglia d'Oro» (1958-59) A destra Salomone, il pirata pacioccone della Fabbri (i testi li scrivevano Guccini e Bonvi) Sordi, Manfredi, Tognazzi, Gassman sul terreno della recitazione. Il presupposto che sta alla base della mostra di Carosello è che quei lavori fossero innanzitutto cinema: i pannelli riproducono lo star-system di pupazzi e di persone che hanno avuto un ruolo non secondario per costruire il boom economico, in un'Italia che da contadina si trasformava in potenza industriale, che dopo le ristrettezze del dopoguerra scopriva il piacere di avere in tasca qualche soldo che poteva spendere per il proprio diletto e che era così brava nel costruire lo spettacolo da inventarsi un modo asso¬ lutamente autonomo di fare pubblicità (Carosello è un'esperienza solo italiana, non esiste un corrispondente negli altri Paesi). Attraverso Carosello, insomma, si fotografa quel mutamento antropologico sul quale Pasolini ha scritto le sue pagine più belle e più acute: e, particolare non secondario, lo si fotografa attraverso la lente del ricordo un po' nostalgico e dello scoprire che i Taviani facevano la pubblicità in stile Nouvelle Vague di una benzina mentre dietro quella di un frigorifero c'era un giovane Mariano Laurenti, poi regista di Edwige Fenech e di Lino Banfi. Insomma, si va alla mostra per rivedere Cocco Bill e Calimero; ma anche per capire meglio carriere che la storia del cinema italiano di solito presenta in modo diverso. Stefano Della Casa Carosello. Non è vero che tutto fa brodo, 1957-1977. Palazzina di Stupinigi, fino al 19 ottobre. Orario 10-20; sabato e domenica fino alle 20; lunedì chiuso; ingresso 10 mila.
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