E'morto Eugene Shoemaker

N N EGLI ultimi otto Shoemaker mesi il mondo della scienza planetaria è stato funestato dalla perdita di tre eminenti scienziati. Lo scorso dicembre ci ha lasciati Cari Sagan, uno dei i gpiù entusiasti propugnatori dell'esplorazione spaziale del Sistema Solare e appassionato divulgatore; un mese fa ha perso la vita, per la caduta di un albero sulla sua auto nel corso di una tempesta di vento, Jurgen Rahe, uno dei maggiori esperti di comete e responsabile delle missioni spaziali planetarie della Nasa. Infine il 18 luglio è morto in un incidente stradale Eugene Shoemaker, famoso nel mondo anche fra i non addetti ai lavori per la scoperta nel 1993, insieme alla moglie Carolyn ed al collega Levy, della cometa che 16 mesi dopo si schiantò su Giove. L'incìdente si è verificato in una remota regione dell'Australia centrale dove Shoemaker, si trovava per studiare alcuni dei crateri da impatto scoperti in quel continente e causati dalla caduta di piccoli asteroidi. Eugene, i cui interessi furono inizialmente rivolti verso la geologia, sin dai primi Anni 60 divenne molto conosciuto anche nell'ambiente astronomico per i suoi studi pionieristici sulla meccanica degli impatti ad ipervelocità e sulla natura e origine dei crateri lunari. Con la moglie ha scoperto più di 800 asteroidi oltre a numerose comete. Nel 1994 la Nasa, su sollecitazione del Congresso degli Stati Uniti, lo incaricò di costituire un comitato di scienziati per studiare le tecniche migliori per identificare e catalogare in un periodo di tempo non superiore ai 10 anni; tutti gliog-. getti di dimensioni superiori al chilometro (presum&ilmente circa 2000) che incrociano o si avvicinano all'orbita della Terra, costituendo quindi un potenziale grave pericolo per il nostro pianeta. Il lavoro si concluse nel giugno 1995 ed i suoi risultati costituiscono adesso la base per ogni tipo di ricerca in questo campo. Sin dalla sua prima giovinezza Eugene era fermamente convinto che un qualche giorno degli astronauti avrebbero passeggiato sulla Luna e sin da allora tutta la sua vita professionale fu rivolta a diventare uno di essi. Purtroppo gli stringenti regolamenti medici non gli permisero di essere selezionato per il programma Apollo e proprio lo scorso anno affermò che «il non poter essere sbarcato sulla Luna e non aver potuto prelevare campioni del suolo è stata la più grande delusione della mia vita, ma se così fosse stato, probabilmente non sarei andato all'Osservatorio di Monte Palomar per riprendere oltre 25.000 lastre fotografiche del cielo notturno e non avrei avuto l'emozione di scoprire centinaia di piccoli pianeti». [m. d. m.] FOTOGRAFIA DIGITALE

Persone citate: Eugene Shoemaker, Jurgen Rahe, Sagan, Shoemaker

Luoghi citati: Australia, Stati Uniti